“Il lupo è un animale coraggioso, potente, dall’energia pulsionale libera. Un animale indipendente, ma che sceglie il suo branco con coscienza e devozione. Ecco, l’idea alla base del logo è stata proprio quella di unificare le persone, di infondergli il coraggio di lottare collaborando, di condividere insieme gli stessi ideali e le stessa voglia di libertà”.
Achille Monteforte nasce a Cosenza nel 1992 e si laurea in design del Prodotto presso il Politecnico di Milano. Si sente la sintesi tra un coleottero ed un anfibio: progetta, fotografa, disegna, scrive, ma legge i libri senza mai portarli a termine. Pubblica la sua prima raccolta di poesie UMANI nel 2015, edito da Altrimedia Edizioni, un progetto interartistico che coinvolge poesia, fotografia ed illustrazione. Il mondo che racconta in UMANI è un mondo fatto di angeli maledetti che non sanno dove andare, è fatto di bestie feroci che hanno perso la strada di casa, di oggetti inanimati che hanno gli occhi e la bocca. Sogna di continuare a scrivere e dedicarsi al design, ma non gli dispiacerebbe occuparsi della coltivazione di avocado.
Per il Cosenza Pride 2017 ha ideato e realizzato il logo, un lupo arcobaleno dalle forme geometriche, simbolo della città e di lotta al pregiudizio.
Domanda.In molti, noi compresi, hanno apprezzato l’efficacia del logo realizzato da te per il Cosenza Pride. Com’è nata l’idea del lupo arcobaleno?
Risposta.Il lupo è un animale coraggioso, potente, dall’energia pulsionale libera. Un animale indipendente, ma che sceglie il suo branco con coscienza e devozione. Ecco, l’idea alla base del logo è stata proprio quella di unificare le persone, di infondergli il coraggio di lottare collaborando, di condividere insieme gli stessi ideali e le stessa voglia di libertà. L’arcobaleno, da sempre icona della comunità LGBT, identifica le diverse sfumature che fanno parte di ogni individuo. Facciamo tutti parte di una grande comunità fatta da tante personalità, diversi background ed esperienze, ma siamo mossi tutti dalla stessa forza propulsiva del cambiamento.
D.Cosenza ospiterà per la prima volta il Gay Pride, come pensi che reagirà la città, qual è sarà l’accoglienza?
R.Penso che Cosenza, anche se lentamente, stia facendo dei miglioramenti sotto tanti punti di vista, dal sociale all’urbano. Molti ragazzi saranno incuriositi e si faranno coinvolgere con entusiasmo. Spesso sottovalutiamo l’influenza che il Pride ha in quelle persone che non ne hanno mai visto uno, che non sanno nemmeno cosa sia. E’ sorprendente l’apertura e l’accoglienza dei cittadini quando hanno a che fare con l’energia positiva del Pride.
D. Ti sei laureato al Politecnico di Milano, una città da sempre molto vicina all’arte, soprattutto in questo preciso momento storico.
Cosa può darti di più in questo ambito una città come Milano e in cosa invece una città come Cosenza può migliorare?
R.Milano è una di quelle città dove percepisci “l’adesso” e “l’ora”, dove hai la consapevolezza del tempo in cui vivi. E’ tipica nel suo genere perché qualsiasi sia la tua professione, la tua personalità, il tuo vissuto, riesci a trovare lo spazio più adatto a te. La cosa più affascinante di Milano è l’aspetto nomade dei suoi abitanti: è come se Milano fossa la città di passaggio di tutti noi, come se fosse una tappa necessaria per la nostra vita, che c’è servita tanto, ma che presto ne troveremo un’altra.
Cosenza potrà migliorare quando smetterà di essere statica, arida, destabilizzante, quando le persone riusciranno finalmente a sentirsi più libere di fare quello che realmente desiderano, scrollandosi di dosso l’inutile paura del giudizio provinciale degli altri.
D. Realizzi foto, disegni, scrivi, se proprio dovessi essere obbligato a fare una scelta, a cosa non rinunceresti mai?
R.Premesso che ritengo che tutto ciò che produco sia collegato, se proprio fossi costretto a scegliere, allora scegliere la poesia, perché ha a che fare con la parte più nascosta della pancia: devi essere molto attento e preciso per riconoscerla, farla tua, masticarla, digerirla, sputarla e poi ingoiarla di nuovo.
La poesia è un pacifico amante della verità e la verità non è sempre accettata benevolmente. La poesia è il veicolo più reale e concreto che puoi adoperare per squarciare la tua vita e vederci dentro quello che sei diventato. La poesia è lo squarcio nella quercia dove abito.
D.Nel 2015 è stata pubblicata la tua raccolta di Poesie “Umani”, progetto arricchito da foto e illustrazioni. Raccontaci com’è nato e cosa, un lettore incuriosito, troverà nella raccolta.
R.Il mondo che racconto in UMANI è un mondo altro, ultraterreno, sotterraneo, lontano, ma così vivido da essere uguale identico a quello in cui vivi ogni giorno, lo riesci a toccare perché riconosci te e chi ti sta intorno. Stai guardando te stesso nel riflesso delle pagine. UMANI è un progetto impavido, è una raccolta di poesie, di disegni e di fotografie di tutte le persone che ho incontrato, persone reali, persone irreali, amici, nemici, amanti. Umani è un caleidoscopio animale, artefatto, angelico, UMANI è un paradosso, è un volo in picchiata su un letto di meduse.
D. Qual’è il processo creativo che ti permette poi di realizzare un disegno, una foto o anche di scrivere poesie?
R.Tutto parte da una storia, da un suono, un’immagine, da un’esplosione improvvisa ed inaspettata. Visualizzo sempre l’ispirazione come un pugno dritto in faccia che ti stordisce e che ti lascia un ematoma per giorni. In queste ore, in questi giorni, in questi mesi di convalescenza cerco di catalogare le infinite sfumature delle tinte di quell’ematoma.
Compatto, resistente, robusto, organizzazione che si fa organismo: proporsi di fare una cosa ed essere fedele alla tua linea di pensiero.
D.Achille, noi ti ringraziamo per la disponibilità che ci hai dimostrato, e ci diamo appuntamento a Cosenza sabato 1 luglio per il PrideCS2017.. Prima di salutarci però un ultima domanda:
Ci hai svelato che il tuo sogno, veritiero o meno, è quello di coltivare avocado. Pensi di poterlo fare a Cosenza o sogni una vita al di fuori della Calabria?
R.Vorrei vivere lontano lontanissimo, sempre sotto il sole, con i miei avocado. Vorrei salvare le tartarughe e gli elefanti e mangiare radici. Non sarebbe il lavoro più bello del mondo?
Contatti:
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Facebook: Umani – Achille Monteforte
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