“L’idea di abbandonare il colore e concentrarmi sul bianco e nero è nata circa cinque anni fa. Prima disegnavo a colori, poi volevo ribellarmi allo stereotipo che essendo siriano avrei dovuto usare sempre colori caldi etc… Le regole (che alla fine inventiamo noi) gli stereotipi e i pregiudizi mi limitano per quello ho deciso di cambiare” Bassel Moussa
Disegnare. Una passione nata fin da bambino, personalizzava tutto ciò gli capitasse sotto mano. Bassel Mousa è un artista siriano, nato a Damasco il 4 novembre del 1980, dove ha vissuto fino all’età di 28 anni prima di trasferirsi in Italia nel 2010 per dare vita al suo sogno: mostrare le sue creazioni al mondo intero. Per realizzare i suoi sogni Bassel si è iscritto all’Accademia delle Belle Arti di Damasco, nel 1999, dove ha studiato fino a laurearsi cinque anni dopo con una specializzazione in interior design. Dopo aver lavorato come graphic designer in una azienda decide di licenziarsi per dedicare tutto il tempo alla sua arte. Il coraggio e la voglia di poter vivere inseguendo la sua passione prende decisamente il sopravvento rispetto all’incertezza e alla difficoltà di questa scelta. Il suo stile ha un’ anima orientale e lo si denota dagli ornamenti che impreziosiscono i suoi soggetti. Disegni in bianco e nero ricchi di particolari, sfumature realizzate con una serie infinite di puntini mettono in risalto il tratto deciso che invece delinea ciò che sceglie di disegnare. I soggetti rappresentati sono vari. Persone, città, animali, insetti, qualsiasi cosa scelga di disegnare Bassel riesce a renderla unica, propria, libera da regole, schemi e canoni prestabiliti. Ama stravolgere la realtà e rappresentarla per quello che è il suo punto di vista e di nessun altro.
Domanda.Bassel, siamo felici di poterti intervistare e ti ringraziamo per la tua disponibilità. Iniziamo subito con la prima curiosità. Arrivi dalla Siria, dove hai studiato all’Accademia di Belle Arti a Damasco, in Italia nel 2009, cosa ti ha spinto a scegliere il nostro paese e nello specifico Milano come meta?
Risposta.L’ho fatto sempre per l’arte, per seguire il mio sogno, Milano perché come città, in Italia, è quella che offre più possibilità lavorative.
D.Ti sei specializzato in interior design ma hai lavorato come graphic designer. Come mai hai scelto la prima, come specializzazione, e la seconda come lavoro?
R.Una storia lunga. Nella mia università c’erano cinque specializzazioni, in ognuno dovevamo fare dei progetti e sulla base dei voti di questi progetti potevi sceglierne una o l’altra: Interior design era quella più pregiata e più desiderata ma io ho sempre voluto fare il grafico ma ero un po’ pigro a fare i progetti e alla fine non sono riuscito a studiare, però direi che entrambe le cose mi hanno aiutato nella mia arte dove si vedono ogni tanto le forme architettoniche e anche quelle grafiche.
D.Il tuo stile e i tuoi soggetti sono ricchi di dettagli. Minuscoli puntini creano le sfumature dei tuoi disegni mentre un tratto più deciso e pieno ferma i i contorni sul foglio. Un tratto che spesso richiama elementi della tua regione d’origine. Come e quando è nato il tuo modo di disegnare così come lo conosciamo noi ?
R.L’idea di abbandonare il colore e concentrarmi sul bianco e nero è nata circa cinque anni fa, prima disegnavo a colori, poi volevo ribellarmi allo stereotipo che essendo siriano avrei dovuto usare sempre colori caldi etc.. le regole (che alla fine inventiamo noi) gli stereotipi e pregiudizi mi limitano e per quello ho deciso di cambiare, niente più rosa per femmine e blu per maschi, bianco per europei e giallo per asiatici, nei miei disegni per ora e per un po’ di tempo penso ci sarà il bianco e il nero, niente discriminazione. È una cosa più difficile fare un disegno senza colori perché il colore attrae e fa effetto invece fare disegni in bianco e nero è più complicato delle volte, per quello aggiungo tanti dettagli e sfumature finchè vedo il disegno come se fosse colorato nella mia testa. Ogni ornamento può richiamare un colore o una forma, invece lo stile dei puntini (stippling) è nato 2/3 anni fa quando miei disegni hanno cominciato a cambiare forma e diventare da 2D a 3D, come se fossero miei sogni che cominciavano a diventare realtà.
D.Visi, insetti, animali, gambe di uomini. Questi sono alcuni dei soggetti immortalati dalla tua arte. Come scegli cosa disegnare? Dove nasce la tua ispirazione?
R.Qualsiasi cosa mi può dare ispirazione, una cosa che succede a me o una storia che sento o una persona che vedo. Gli animali sono sempre stati un amore per me da quando ero piccolo tanto che per mia madre l’unico modo per farmi mangiare era farmi vedere le mucche. Una delle illustrazioni più difficili per me è stato il mio autoritratto, penso per ogni artista trovare ispirazione in se stesso non sia una compito facile. Tante volte ho il nome del disegno nella testa prima ancora di farlo quindi anche una parola come BESO o TUCAXXO mi può ispirare, altre volte vedo il disegno nella testa e so già come sarà finito.
D.Instagram, così come altri social, ci offre la possibilità di conoscere una miriade di nuovi artisti. La difficoltà è differenziarsi. Tu ci sei riuscito benissimo, tanto che il tuo stile e i tuoi disegni sono subito riconoscibili. Qual è il tuo rapporto con in social e se dovessi consigliarci tre artisti da seguire, chi ci consiglieresti?
R.I social e soprattutto Instagram per me sono sempre stati importanti, vendo quasi solamente su Instagram. La cosa bella nei social è che sono una finestra che ti fa vedere a tutto il mondo, se il tuo stile non piace nel posto dove abiti (come è già successo a me) i social ti danno speranza, ti fanno capire che non è che non sei bravo ma non sei apprezzato magari dove vivi ma lo sei in altri posti. Fino all’anno scorso vendevo più all’estero che in Italia ma dall’anno scorso le cose stanno cambiando e ora il mio stile piace anche qui.
Uno dei miei idoli è Cacho Falcon @cachofalconart. Mi piacciono anche @luigi.kemo e @ivannatas è bravo.
D.Quali difficoltà deve affrontare chi vuole realizzarsi nella vita come illustratore?
R.Prima di tutto una difficoltà economica, purtroppo uno non può fare solo l’artista come lavoro per quello trovi molti illustratori bravi che fanno i commessi o camerieri o qualsiasi altro lavoro per mantenersi. Ovvio che c’è anche tanta concorrenza e quindi uno deve distinguersi nello stile per riuscire a farsi vedere, altri invece scelgono di seguire lo stile che va di moda e che magari funziona ma non riuscirai mai a indovinare chi ha fatto quel disegno se l’artista A, l’artista B o C. Non bisogna mai arrendersi, come ti dicevo, se quello che fai non piace in qualche posto o ad una certa gente bisogna provare in un altro posto, ovvio accettando dei consigli e ascoltando tutti i pareri perché il pubblico è importante per noi.
D.Hai creato una tua linea di t-shirt, e dobbiamo farti i complimenti. Come sai noi abbiamo un brand dal nome T-Squirt e sappiamo le difficoltà a cui si può andare incontro. Parliamo della tua esperienza in questo settore. Quali difficoltà e quali gioie ti sta dando?
R.Le gioie sono vederle indossate da gente da tutto il mondo, i complimenti e i commenti che ti fanno quando gli arriva una spedizione. La difficoltà più grande per me purtroppo è la spedizione, i costi di spedizione soprattutto dall’Italia sono altissimi e queste mi limita di poter avere clienti in tanti parti del mondo, è una difficoltà anche per il cliente che deve pagare una cifra aggiuntiva al prezzo del prodotto.
D.Ritorniamo a parlare del tuo splendido ma martoriato paese. La Siria è un paese molto ricco culturalmente, soprattutto dal punto di vista musicale, tanto che proprio qui fu inventata la musica trascritta in note. Visto il tuo percorso accademico ci piacerebbe avere un tuo parere sulla situazione del tuo paese nel campo delle arti visive e su i giovani artisti e artiste sirian*.
R.Ci sono tanti artisti bravi in Siria in tutti i campi, forse come hai detto perché abbiamo un patrimonio molto ricco, tra il primo alfabeto a tante altre cose, Damasco è la città più vecchia nel mondo, è stata sempre vissuta. Crescere in una città cosi dove c’era un mix bellissimo di modernità e ricchezza storica influisce, ci sono tanti creativi. Dopo la guerra purtroppo ci sono tanti artisti e non che hanno sfruttato la situazione per avere la simpatia e il supporto della gente e purtroppo in tanti ci sono cascati. La Siria è sempre stata presente nella mia arte ma io ho rifiutato di usarla per avere più visibilità.
D.Bassel, ti ringraziamo nuovamente per il tempo che ci hai dedicato. Ci salutiamo con un ultima domanda riguardante il tuo futuro. Quali sono i sogni che vorresti si realizzassero sia in campo artistico che nella sfera personale?
R.Il mio sogno più grande è avere un mio store fisico non solo e-shop dove vendere le cose che faccio, anche prodotti siriani tradizionali personalizzati col mio stile, vestiti, oggetti per la casa, di tutto insomma.
Mi piacerebbe trasferirmi a Madrid o Atene, ho bisogno del sole.
E mi piacerebbe un giorno fare solo l’illustratore. Per ora lavoro in un centro accoglienza per famiglie migranti dove faccio i turni notturni, purtroppo non lo faccio da volontariato ma per lavoro. Lo faccio da un anno e questa ha avuto un effetto sulla mia arte, sia nei soggetti sia la tecnica, lavorando di notte non mi permette di essere attivo il giorno dopo e delle volte in generale. Anche le storie e le esperienze che vivo lì, tutto ha avuto un suo effetto su di me.
Contatti
Instagram: @bassel.moussa.creations
Facebook: @basselmoussacreations
Condivisione Rumorosa di arte erotica ricercata e sconosciuta, di sontuosa volgarità e raffinata pornografia.