Tsquirt incontra, intervista a Benedetta Cari

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Benedetta Cari nasce a Roma nel 1992, frequenta il liceo scientifico ma ha la fortuna di crescere con un nonno che alimenta in ogni modo la sua creatività. All’età di 17 anni le viene regalata la sua prima macchina fotografica, e trova così, il suo mezzo di espressione per eccellenza. Inizia così a raccontare se stessa attraverso i corpi delle altre donne. Dopo qualche anno di fotografia digitale, scopre l’analogico, e la fotografia istantanea. Partecipa negli anni a varie mostre collettive:
Nel 2019 a Parigi tramite “Imagination”, nel 2021 alla KOU GALLERY a Roma, e nello stesso anno all’istituto italiano di cultura a Praga.
Nel 2022 a Genova nello spazio “Guidi e Schoen”, e nello stesso anno partecipa a “ex corpo” mostra collettiva organizzata nello spazio “ex garage” a Roma. Nel 2023 espone per la prima volta il suo lavoro in una mostra personale curata da Stefania Plaza Mora, a Roma, alla Tevere Art Gallery, e nel 2024 partecipa alla collettiva curata da Benedetta Spagnuolo, a Genova, al “Galata”, museo del mare.
Ho avuto il piacere di intervistare Benedetta Cari per la rubrica “tsquirt incontra” e la ringrazio sia per il tempo che mi ha concesso che per gli scatti realizzati con la t-shirt Aridaje by tsquirt. 
Ora vi lascio alle sue parole e ai suoi splendidi scatti. Buona lettura e buona visione.

Benedetta Cari con la t-shirt Aridaje by tsquirt
Benedetta Cari con la t-shirt Aridaje by tsquirt

Ciao Benedetta e grazie per aver accettato di partecipare alla rubrica “tsquirt incontra” e grazie anche per gli scatti con la nostra t-shirt. La prima domanda non può che essere sul quando e come nasce la tua passione per la fotografia. Quando e quale è stato il tuo primo approccio con una macchina fotografica? Amore a primo uso?
Il mio primo approccio con la macchina fotografica è avvenuto quando mi è stata regalata la mia prima reflex a 17 anni, sicuramente non è stato amore a prima vista perché era uno strumento con cui non mi ero  mai interfacciata prima.

Benedetta Cari, fotografia erotica
© Benedetta Cari

Quali sono stati i primi soggetti, oggetti o luoghi che hai fotografato?
I miei primi soggetti sono state semplicemente le mie amiche, Che fotografavo esclusivamente con un approccio legato al creare ricordi di vita. Nel giro di poco però ho iniziato invece che a documentare semplicemente la vita che mi accadeva, a creare quello che avevo in testa, quindi prima pensavo la foto e poi la creavo, non documentavo più.

Benedetta Cari, fotografia erotica
© Benedetta Cari

Inizi con la fotografia digitale per poi dedicarti agli scatti in analogico. Come è avvenuto questo passaggio e cosa ti da la fotografia istantanea che l’analogico non può darti? E viceversa.
Nel tentativo di riprodurre fedelmente quello che avevo visto nella mia mente l’approccio digitale mi dava il vantaggio di poter riprovare molte volte, ma allo stesso tempo mi rendeva troppo attaccata alla perfezione e alla fedeltà rispetto a quello che avevo immaginato, mi distraeva però in fase di scatto, facendomi ritrovare a fine giornata con 10.000 scatti tutti simili tra loro, un oceano di immagini simili tra cui dovevo scegliere la migliore, che alla fine dei conti rimaneva sempre comunque la prima, mi rendevo conto che più provavo a perfezionare lo scatto più in realtà lo imbruttito, perché lo rendevo innaturale . Ho capito che dovevo trovare un modo per scattare meno ma meglio e con più attenzione, perché il vantaggio di avere infiniti possibili tentativi con il digitale in realtà per me era un ostacolo al processo, perché non ero mai davvero concentrata. Ho cominciato a pensare che avendo a disposizione 36 scatti su pellicola, forse mi sarei concentrata di più su ogni singolo scatto , e così è stato: passando alla fotografia analogica ho iniziato a fotografare molto più lentamente e con molta più concentrazione, il risultato era che su 36 scatti circa 20 o 25 erano buoni, e tra l’altro tutti i diversi tra loro, a differenza dell’oceano di immagini che mi faceva produrre il digitale. Questo discorso estremizzato ancora di più lo ritrovo nella fotografia istantanea Polaroid, dove hai ancora meno tentativi e meno possibilità di sbagliare e riprovare. Ho capito che meno puoi sbagliare meno sbagli, perché quando sai che non puoi sbagliare ti impegni così tanto da ridurre l’errore al minimo. 

Benedetta Cari, fotografia erotica
© Benedetta Cari

Le tue fotografie hanno come focus le donne. I loro corpi. Il loro viso. Perché questa scelta?
Ho deciso di fotografare le donne perché in realtà io vorrei fotografare tutte le sfaccettature della ma che ritrovo in ognuna di loro, per me le altre donne sono proiezioni di me stessa, sono piccoli pezzettini di specchi con la mia immagine riflessa dentro che camminano per il mondo indipendentemente da me, anche se fotografo altre donne nella mia mente io faccio tutti autoritratti. 

Benedetta Cari, fotografia erotica
© Benedetta Cari

In alcuni scatti ritrovo splendidi ritratti delle donne soggetto del tuo obiettivo. Altre invece mi restituiscono una carica erotica predominante. Suggestione mia o è una componente presente? E se si, cos’è per te l’erotismo?
Tutte queste sfaccettature mie che cerco nelle altre creano necessariamente delle immagini diverse tra loro, per questo probabilmente in alcune riscontri una carica erotica, e in altre no; per me l’erotismo è l’istante che precede il porno. Per me l’erotismo è un reggiseno che si slaccia, e il porno è il seno nudo. 

Benedetta Cari, fotografia erotica
© Benedetta Cari

Spazi tra la fotografia a colori a quella in bianco e nero. Cosa ti attrae di uno stile rispetto all’altro e come scegli quale utilizzare?
Per quanto riguarda la fotografia in bianco e nero o a colori, non ho preferenze, ci sono fotografi che scattano esclusivamente a colori o in bianco e nero io non sento di voler fare una scelta perché trovo che a volte alcuni colori della realtà rafforzino e diano potenza ulteriore all’immagine, altre volte invece i colori della realtà che voglio immortalare non danno quel qualcosa in più all’immagine, non la rafforzano, quindi per me quella realtà deve essere in bianco e nero e la vedo in bianco e nero. 

Benedetta Cari, fotografia erotica
© Benedetta Cari

Stilisticamente, a mio modesto avviso, l’immaginario che mi suggeriscono i tuoi scatti è quello sia punk che glamour. Alcune location e alcune pose le trovo punk così come alcuni dettagli li trovo glam. Ma come definiresti tu il tuo stile?
Riguarda lo stile, non ti so rispondere… Ma onestamente non è una cosa che mi interessa, quello che mi piacerebbe che avvenisse sarebbe che qualcuno riconoscesse una mia foto quando ne vede una, questo senza dubbio. Vorrei e spero di essere riconoscibile a livello di stile ma non mi interessa sapere qual è il nome.

Benedetta Cari, fotografia erotica
© Benedetta Cari

Parliamo delle modelle. La scelta come avviene? Canoni estetici o empatia quando le contatti?
Agganciandomi alla risposta della domanda di prima le modelle devono somigliarmi in qualche modo anche esteticamente, cerco sempre di prediligere ragazze con i capelli lunghi e scuri o comunque con qualche tratto che mi ricordi i miei.

Benedetta Cari, fotografia erotica
© Benedetta Cari

Se avessi la possibilità di scegliere tre donne famose da fotografare, sia del presente che del passato, chi sceglieresti e perché?
La risposta di prima è il motivo per il quale mi piacerebbe molto fotografare Stoya!

Benedetta Cari, fotografia erotica
© Benedetta Cari

Hai invece dei fotografi e delle fotografe che ami particolarmente o a cui ti sei ispirata?
Non ho una grandissima cultura fotografica perché non ho studiato fotografia ma sicuramente i fotografi che mi hanno ispirato maggiormente sono Bettina Rheims, Araki , Newton, Francesca Woodman, Man Ray. 

Benedetta Cari, fotografia erotica
© Benedetta Cari

Oltre ad essere fotografa sei anche modella. Preferisci stare dietro o davanti l’obiettivo?
Mi piace saltuariamente posare ma il paragone nemmeno sussiste perché la mia ossessione è fotografare non è farmi fotografare, molto spesso ho posato per alcuni fotografi più che altro per conoscerli e per imparare qualcosa dal loro approccio, per arricchirmi come fotografa, ovviamente posare è un atto  molto altruistico perché aiuti un artista a rendere vero quello che ha in testa e quello che lo tormenta o lo fomenta, ma nel mio caso molto spesso dietro c’è stato anche il motivo più profondo di rubare.

Benedetta Cari, fotografia erotica
© Benedetta Cari

L’essere tu stessa modella ti aiuta nel confrontarti, durante gli shooting, con le donne che scegli per essere fotografate da te?
In realtà mi è successo più spesso il contrario, imparando cosa non mi piaceva a volte delle modelle che hanno posato per me mi ha fatto capire cosa non voglio essere io quando poso : cioè un ostacolo alla creatività altrui. Credo che comunque essere una fotografa donna mi mette in una posizione di vantaggio nel fotografare le donne perché si crea a priori a mio avviso una maggiore sintonia e credo che questo molto spesso abbia già giocato a mio vantaggio sulla loro tranquillità.

Benedetta Cari, fotografia erotica
© Benedetta Cari

Hai partecipato a più mostre, ne ricordi una in particolare in cui sei stata particolarmente felice di esporre le tue foto?
La mostra che mi ha emozionato di più sicuramente è stata la mia prima personale, il motivo è abbastanza intuibile ovviamente, la prima esposizione personale credo che sia un’esperienza che si avvicini molto all’infarto, una bellissima emozione.

Benedetta Cari, fotografia erotica
© Benedetta Cari

Hai dei nuovi progetti a cui stai lavorando o progetti che vorresti realizzare?
Il prossimo progetto che vorrei vedere realizzato è un libro fotografico perché penso che le immagini siano vere esclusivamente se tangibili nel mondo reale, mi fa molta paura il deserto digitale di infinite immagini fatte di granelli di sabbia inconsistenti, che non possiamo toccare e che con un click possono sparire.

Benedetta Cari, fotografia erotica
© Benedetta Cari

Benedetta, grazie per il tempo che mi hai concesso. Mi congedo da te con l’ultima domanda di rito. Cosa ti auguri per il tuo futuro di fotografa e cosa a livello personale?
Io non voglio che quello che ho visto sparisca quindi sento forte dentro di me il desiderio di stampare e quest’anno farò di tutto affinché io possa sfogliare quello che ho visto.

 

Contatti
Instagram: benedetta_cari

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