Cris Valencia è un’illustratrice spagnola, nata e cresciuta a Barcellona, oggi vive e lavora a Madrid.
La sua curiosità e irrequietezza artistica l’hanno portata a mettere a punto uno stile originale che gioca sul contrasto che si crea tra il cosa viene rappresentato e il come viene rappresentato. Le sue illustrazioni mostrano le pene d’amore, momenti di solitudine, di incertezza, temi universali e stati d’animo che ciascuno di noi ha provato o può provare.
Lo stile di Cris è delicato, linee morbide addolcite da un uso costante del colore rosa.
Questa delicatezza del suo disegno rendono meno amare le tematiche da lei affrontate, ed è proprio questo il contrasto di cui parlavamo all’inizio. Il mondo di Cris non è fatto solo illustrazione, anzi. Ama la pittura, la scultura, e tutto ciò che le permette di esprimersi. La sua arte è espressione di se stessa. Una anima artistica dalle tante sfumature, dalle molteplicità curiosità. Un artista in continua trasformazione, che ama apprendere e sperimentare.
Cris è tante cose e lo scoprirete leggendo le sue parole, ammirando i suoi disegni, curiosando nel suo passato e nei suoi sogni per il futuro.Cris Valencia
Domanda.Ciao Cris e grazie per concederci questa intervista. Quali sono stati, da piccola, i tuoi primi approcci nel mondo dell’ arte? Risposta.Fin da piccola mi sono piaciute le attività artistiche, ma mi sentivo più attratta dalla danza e dalla recitazione. Ho frequentato diversi corsi di danza come la danza classica, danza jazz, eccetera, anche se ho praticato anche ginnastica ritmica, pattinaggio artistico, equitazione, Tai Jitsu, Judo. Sono sempre stata molto irrequieta e desiderosa di imparare tutto ciò che potevo. Ho iniziato a lavorare nella pubblicità. Ricordo i pomeriggi in cui, dopo la scuola, andavo ai casting con mia madre. Cambiavo i miei vestiti in macchina e poi sono venute le lunghe code prima di iniziare i provini. È stato difficile a volte, ma allo stesso tempo divertente ed eccitante.
Se parliamo di arti plastiche in particolare, mi è sempre piaciuto il disegno ma non ci sono mai stata portata davvero. Ammiravo i bambini che facevano cose meravigliose nei loro quaderni ma quella era sicuramente un’abilità che non mi apparteneva. Ero già adulta quando pensai “E perché non imparo anch’io?” Mi sono così iscritta all’università per realizzare il mio sogno. Non è mai troppo tardi per imparare, giusto?
D.Nella tua biografia si legge che non ti piace definirti. Scrivi che ti piace il dolce e il salato, la luce e l’alba, il bianco e nero. Questo fa pensare che non ami le sfumature ma che preferisci i contrasti, è così? R.No! Voglio dire, mi piacciono i contrasti ma anche tutto ciò che c’è tra loro. Quello che non mi piace è dover optare per una cosa in particolare, poiché trovo piacere ovunque. Mi piace il dolce e il salato e tendo a mescolarli, la luce dell’alba e del tramonto ma anche tutto ciò che accade tra entrambi, la luminosità del bianco e la profondità del nero ma nel mio lavoro gioco anche con la scala di grigi. Non mi piace definirmi perché credo di essere una persona in costante cambiamento e con il tempo ho scoperto che questo non è un male. Perché questa ossessione di definirsi se probabilmente dopo un po’ di tempo le preferenze saranno altre? Ovviamente tutti noi abbiamo le nostre priorità in determinate questioni e queste sono in gran parte in funzione del momento vitale che si attraversa, ma non mi piace chiudermi a niente o classificarmi. In questo modo mi sento più libera.
D.Nei tuoi disegni vive l’animo umano con i suoi problemi, le sue incertezze. Dove trovi la tua ispirazione? R.Tutte le mie opere hanno un punto di vista autobiografico, trovo più facile comunicare attraverso l’arte che con le parole. Le cose che mostro sono basate su esperienze personali, sentimenti o riflessioni. La cosa curiosa è che chiunque le vede le associa alle proprie esperienze, dando loro in alcuni casi un significato completamente diverso. Questo è, in gran parte, la magia dell’ arte.
D.Sei molto seguita, oltre che molto apprezzata, su Instagram. Come artista, quale aspetto positivo hai riscontrato nell’utilizzo dei social e quale, se c’è, negativo ? Ci consiglieresti tre artisti che segui e che ti piacciono particolarmente? R.Penso che i social network siano un ottimo strumento per dare visibilità al mio lavoro. È il modo migliore per raggiungere le persone perché oggi, chi più e chi meno, ha delle reti social. Prima, avevo solo la possibilità di mostrare i miei lavori a una cerchia relativamente piccola attraverso mostre o invio dei miei progetti. Ora le possibilità si sono moltiplicate all’infinito. Allo stesso modo, mi piace anche osservare il lavoro di altri artisti e informarmi su eventi o altro. I benefici sono molteplici, anche se è vero che tutto ha il rovescio della medaglia. Il plagio e l’appropriazione indebita del lavoro sono molto più facili e alquanto incontrollabili.
Riguardo agli artisti che mi piacciono … ce ne sono troppi! Per citarne tre, direi @ellysmallwood, @aykutmaykut e @xavieralopez. Ma ripeto, ce ne sono molti che trovo interessanti.
D.Quali sono i tuoi progetti artistici per il futuro? Hai un sogno nel cassetto riguardo l’arte che vorresti si realizzasse? R.Nell’immediato futuro trasformerò il mio progetto di illustrazione digitale in altre discipline, come la pittura e la scultura. Ho già molti bozzetti pronti per essere materializzati presto. Allo stesso tempo continuerò ad imparare e provare altre tecniche, ho frequentato molti corsi in attesa del tempo per metterli in pratica (confesso di essere molto impaziente). Una cosa molto specifica che vorrei sviluppare sono i murales di grande formato. Sono affascinata dagli interventi negli spazi pubblici, penso che ci sia bisogno di più arte nelle strade. Un sogno sull’arte? Vivere completamente dell’ arte e viaggiare per il mondo. Penso troppo in grande?