In questo nuovo appuntamento della nostra rubrica “T-Squirt incontra” abbiamo il piacere di intervistare la fotografa Denise Rosato. Se le chiedi di raccontarsi inizia sempre col dire ‘’sono un minestrone, vengo da una famiglia in cui c’è dentro di tutto’’. Padre siciliano, madre filippina, fratelli mezzi russi, lei ormai romana d’adozione. Vive con un piede in Umbria e uno nel Lazio, per il lavoro a Roma e gli affetti a Narni.
Nel 2017 dopo essersi laureata, con lode, in grafica editoriale all’accademia di belle arti di Roma, inizia il suo percorso da freelance. Dopo aver lavorato per due anni come graphic designer decide di trasformare la passione per la fotografia nel suo lavoro principale abbandonando la grafica. Dal 2019 lavora come fotografa per editoriali di moda, ritratti, contenuti per social e reportage di eventi sulla capitale.
Ciao Denise e grazie per aver accettato il nostro invito a partecipare al nostro “T-Squirt incontra” con due tuoi splendidi scatti. Iniziamo subito a parlare di fotografia. Quando nasce questa tua passione e quali sono stati i tuoi primi scatti in assoluto?
Ciao, grazie a voi per avermi invitata a partecipare! La fotografia per me è da sempre il mezzo più potente che conosco per esprimermi, ma ancor prima, per custodire ricordi. Scatto da sempre, ho iniziato da bambina, rubavo la macchina fotografica di mia nonna e fotografavo la qualunque. Le scarpe di nonno, i fiori in salotto, i parenti durante i pranzi. Sono nata e cresciuta in una famiglia tutt’altro che convenzionale, ho vissuto per anni con la valigia pronta, per un weekend con mamma e uno con papà, per gli infrasettimanali dai nonni o a casa di qualche zia, a volte scordavo il pigiama o lo spazzolino ma non dimenticavo mai la macchina fotografica. Fotografavo pezzi di vita come se avessi costantemente paura di perderli.
Sei laureata in grafica editoriale ma poi hai deciso di abbandonare il tuo lavoro di graphic designer per dedicarti completamente alla fotografia. Com’è maturata questa scelta?
Imparando ad ascoltarmi. Non ero felice, lavoravo da remoto per un’azienda di Dubai, trascorrevo le giornate sola dietro ad uno schermo e mi sentivo frustrata. Solo dopo due anni sono riuscita a capire che il mio malessere era dovuto dall’insoddisfazione lavorativa. Alché decisi di non accettare il rinnovo del contratto e di rimboccarmi le maniche provando a lavorare con l’unico mezzo che mi rendeva davvero felice, in qualsiasi ambito lo andassi ad applicare.
Il tuo percorso da fotografa freelance è nato da relativamente pochi anni. Realizzi editoriali di moda, ritratti, contenuti social e reportage di eventi. In quale di questi mondi ti senti più a tuo agio?
In realtà con tutti ma con ognuno a suo modo. Negli editoriali sviluppo progetti creando moodboard che mostrano un’immaginario, che spesso prende forma da una frase, da un colore o da una canzone, mi sento libera di creare. Dei ritratti amo la connessione che si crea con la persona che sto fotografando, l’empatia. Con i contenuti per social lavoro di pensiero strategico e mi soddisfano i feedback dei clienti quando dicono che grazie al mio lavoro stanno ottenendo risultati, per me è soddisfazione che mi invoglia a fare sempre di più. Mentre il reportage di eventi (tendenzialmente, perché ovviamente non sono tutti uguali) mi fa tornare bambina, mi sento sempre a caccia del ‘’momento’’, per me è un po’ come tornare indietro nel tempo a quei pranzi di famiglia a casa dei nonni, con tante persone, sorrisi, amore, condivisione e soprattutto la macchina fotografica di nonna che non perdeva occasione per immortalare chi e cosa la circondava in quel momento. Che poi, è anche così che ci siamo conosciuti noi… durante uno degli eventi più belli che offre la capitale e che sa di famiglia. Posso dirlo? ahahahah (Denise parla del Vintage Market Roma, evento in cui abbiamo avuto il piacere di conoscerla ed evento a cui partecipiamo con enorme piacere con il nostro brand T-Squirt – ndr).
A prescindere dal settore per cui realizzi i tuoi scatti, ci piacciono moltissimo le tue foto. Riesci ad essere camaleontica a seconda di ciò che hai davanti e della location scelta. Uno stile glamour per gli editoriali di moda, a volte erotico/sensuale in alcuni ritratti, altre volte punk e altre ancora riesci a trasmettere un immaginario retrò particolarmente suggestivo. Ma se dovessi descrivere tu il tuo stile, come lo descriveresti?
Come dice la bio, un bel minestrone! Per dirlo con parole azzeccatissime ma non mie… ‘’Contengo moltitudini’’ cit. Walt Whitman.
Ci sono fotografi/fotografe che ti hanno ispirata nel tuo percorso artistico o nella tua formazione professionale? Oppure che ami particolarmente?
C’è Cecil Beaton, amo i suoi ritratti in bianco e nero ma in generale la sua estetica influenzata dalla cultura queer e dalla pop art. Richard Avedon, che faceva saltare e ballare le modelle durante gli scatti ed è una cosa che amo fare anche io. Tim Waker con i suoi scatti onirici, per la sua capacità di trasportare l’osservatore in un’altra dimensione. Nobuyoshi Araki noto principalmente per le sue opere dallo stile erotico, provocatore e controverso.
Qual è il progetto fotografico o il lavoro che hai realizzato a cui sei particolarmente affezionata?
Sono molto affezionata a ‘’Generazione Y’’, il progetto che realizzai per la mia tesi. Una graphic novel che contiene fotografie scattate durante gli anni dell’università. Ad amici, amori, famiglia, oggetti, luoghi.
Muse e modelli. Come scegli chi fotografare? Chi sono tre nomi invece di personaggi celebri che ti piacerebbe o ti sarebbe piaciuto fotografare?
Se si tratta di lavori commerciali è il cliente a scegliere, difficilmente ho carta bianca. Per i progetti personali dipende… a volte chiedo consiglio ad amiche che lavorano in agenzie di moda, spiego il progetto e mi propongono delle persone, in altri casi il processo è inverso, è vedendo un viso che mi viene in mente un progetto, come e dove fotografarlo. Tre nomi di personaggi che mi piacerebbe scattare… FKA twigs, Mila Kunis, Zendaya.
Parliamo un po’ di te Denise. Ti racconti così: ‘’sono un minestrone, vengo da una famiglia in cui c’è dentro di tutto’’. Questa cosa l’hai vissuta in maniera positiva o negativa?
Entrambe. Se potessi tornare indietro nel tempo direi alla Denise bambina di stare tranquilla, che tutte le sue ansie un giorno spariranno, imparerà che la diversità è un valore aggiunto e che ci si può amare anche senza stare sotto lo stesso tetto.
Vivi tra Narni e Roma. Tra la provincia e la grande città, due realtà diverse quindi. Cosa ti da una e cosa invece l’altra?
Roma è l’opportunità dietro l’angolo, l’occasione quotidiana di conoscere persone nuove e vivere nuove esperienze. Narni è il mio luogo sicuro, è famiglia, è quella casetta nella via lungo i campi da cui una volta scappavo e oggi ci torno correndo.
Denise, noi ti ringraziamo per il tempo che ci hai concesso. Come di consueto salutiamo le nostre ospiti con un ultima domanda, la classica, quali sono i tuoi progetti e sogni per il futuro?
Per il futuro sogno un coworking nel quale poter fare il lavoro che amo con persone che stimo… Incrociate le dita per me! Grazie a voi.
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