T-Squirt incontra – Intervista a Frad

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Frad nasce a Roma nel 1987. Inizia a fare fumetti sin da piccola, poi però molla per fare tutt’altro. La sua passione per il fumetto riaffiora più tardi e nel 2016 si diploma alla Scuola Internazionale di Comics a Roma. Dopo la Comics comincia il suo percorso nei webcomics pubblicando per Arci Solidarietà vignette di satira.
In seguito nel 2016 lancia sui social le storie di Frad creando vignette, illustrazioni e strisce umoristiche, con un grande successo di pubblico.
Le sue storie sono autobiografiche e vedono come protagoniste se stessa, le sue amiche,e i personaggi di cuore, cervello e Gina. I temi trattano principalmente di relazioni lesbiche, drammi, transfemminismo. Nel tempo arrivano varie collaborazioni come quella per Lezpop, per i Conigli Bianchi, per Lucha y Siesta e per svariate realtà e associazioni LGBTIQIA+ nazionali.
Nel 2018 inizia ad entrare nel mondo dell’editoria pubblicando alcuni fumetti. Nel frattempo il suo profilo Instagram cresce e inizia a pubblicare storie, reel e video e ad interagire di più con il suo pubblico, questo la porta nel 2022 a esordire con uno spettacolo di stand-up comedy “Vedi Caro” e da qui inizia la sua carriera da comedian.

Frad
Frad

A Marzo 2018 pubblica per la Renbooks edizioni “Non Facciamone Un Lesbodramma” che raccoglie le sue vignette e altri inediti.
Nel Maggio 2019 è stato pubblicato il secondo volume, “Non facciamone Un Lesbodramma Extended” per Asterisco edizioni. L’anno successivo, sempre a Maggio, crea assieme ad altrə artivistə ACUFENE, una rivista autoprodotta . Nel Settembre 2020 pubblica con Edizioni Minoritarie “Creature Maleducate” un piccolo manuale su sesso e sentimenti, cimentandosi per la prima volta in qualcosa di estraneo alle cose fatte finora sul web.
Ringraziamo Frad per aver rielaborato per noi il personaggio della Cagna, uno dei suoi ultimi personaggi, con indosso la nostra t-shirt Ditaliano – Ricami & Passioni, disponibile sul sito tsquirt.com.

Illustrazione realizzata da Frad con la t-shirt Ditalino Ricami e Passioni di T-Squirt
© Frad – T-Shirt Ditalino Ricami & Passioni by T-Squirt

Domanda. Ciao Frad e grazie per aver scelto di partecipare al nostro INK T-Squirt e di aver rielaborato per noi uno dei tuoi personaggi. Iniziamo subito parlando dei tuoi inizi. Quando nasce in te la passione per il disegno? Quali furono i tuoi primi disegni e come hai coltivato questa passione?
Ciao, grazie a voi per questo spazio. Diciamo che da bambina mi esprimevo in vari modi, infatti ero decisamente più libera e creativa di quanto lo sono ora purtroppo, il disegno era uno dei tanti modi che usavo per scappare dalla realtà creando personaggi e storie. A ripensarci è strano perché non ero appassionata del genere, leggevo solo Topolino di tanto in tanto, anche da adolescente mi ritrovavo ogni tanto a disegnare ma non leggevo molti fumetti, anche se ovviamente da brava adolescente “zecca” ho avuto la fissa per Andrea Pazienza. Comunque c’è stato un momento, credo subito dopo il liceo, in cui ho abbandonato sia il disegno che il fumetto, mi sono concentrata su altre cose come la musica. Infatti mi sono iscritta alla Comics a 27 anni quando il fumetto è tornato nella mia vita in modo improvviso e inaspettato dopo aver iniziato un percorso psicoterapia.

Illustrazione realizzata da Frad
© Frad

Dopo esserti diplomata alla Scuola Internazionale di Comics a Roma inizi a pubblicare, per Arci Solidarietà, delle vignette di satira. La tua prima esperienza presuppongo, come la ricordi?
Quando ho iniziato questa collaborazione era durante il mio servizio civile e con l’associazione ci venne in mente di creare delle vignette che sarebbero state pubblicate sul profilo Facebook di Arci Solidarietà. Devo ammettere che non amo fare le vignette di satira, non è proprio il mio stile, infatti venivano pensate da Lerecensioninonrichieste che è tutt’ora un mio caro amico e compagno di collaborazioni creative, io mi limitavo a disegnarle. Però servì decisamente per darmi lo slancio successivo che portò alla creazione delle vignette da cui è cominciato tutto.

Illustrazione realizzata da Frad
© Frad

Nel 2016 nascono le storie di Frad. Come nasce questo personaggio? Quanto c’è di autobiografico e quanto di immaginazione?
Volevo fare delle vignette umoristiche sul mondo lesbico perché mi resi conto che nel fumetto e nella narrazione lesbica in generale (sopratutto in Italia) mancava spesso la giocosità, l’ironia e la leggerezza e che io stessa ne avrei voluta trovare di più, così presa da un momento di presunzione e incoscienza totale ho pensato “vabbè lo faccio io!” e ho iniziato a pubblicare su Facebook per poi spostarmi su Instagram. Ho deciso di creare delle vignette autobiografiche perché così era più facile per me raccontare le cose che mi accadevano, come mi piace dire spesso: “le mie storie inventate sono tutte realmente accadute”, c’è un mix di realtà e finzione che è inevitabile quando si usa questo canale. Frad è il personaggio, che poi sono anche io, che poi è anche il mio nome d’arte, c’è una bella confusione devo dire. Ho iniziato così ma negli anni i contenuti sono cambiati molto e ho raccontato anche altro oltre il mondo lesbico.

Illustrazione realizzata da Frad
© Frad

Per la creazione di Frad, sia a livello grafico che di ironia, hai avuto ispirazioni nel mondo del fumetto?
Quando ho iniziato la comics ho iniziato anche a leggere per davvero i fumetti, e siccome dovevo recuperare ne ho letti tantissimi, uno dopo l’altro, quindi è difficile per me dire quali sono state le ispirazioni, non è un processo razionale quello dello stile. I fumetti che mi piacciono di più sono quelli umoristici italiani, il fumetto francese, i tratti grotteschi e sintetici. Sono molto innamorata della sintesi. Sicuramente posso dire di essere cresciuta a pane e MTV quindi Daria, South Park e Beavis and Butthead sono stati fondamentali!

Illustrazione realizzata da Frad
© Frad

Ti confesso che quando leggo le tue strisce in cui sono presenti cuore, cervello e Gina muoio dalle risate. Sono spettacolari. Come il resto delle tue strisce in realtà. Da appassionato di stand-up comedy non credo sia un caso che proprio alla stand-up ti sei affacciata dallo scorso anno con il tuo spettacolo Vedi Caro. Raccontaci qualcosa di questa tua scelta. Cosa porti sul palco?
Da bambina ero estremamente timida, soprattutto con adulti e estranei, da adolescente anche, infatti a volte facevo fatica ad entrare nei negozi da sola. Poi a vent’anni mia madre mi suggerì di iscrivermi ad un corso di teatro e devo dire che è stato terapeutico, da lì tutto è cambiato. Ma nonostante la timidezza e l’ansia sociale ho sempre sognato di stare sul palco e amato fare ridere le persone, la stand-up unisce alla perfezione queste due cose. Infatti negli anni ho potuto sperimentare durante gli eventi legati al fumetto e anche grazie a Instagram l’interazione con il pubblico, mi ha sempre reso euforica (e ansiosa). Un giorno dopo essere stata sul palco ad improvvisare battute presentando la mia mostra a Spartaco (un centro sociale di Roma est), Claudia Vernier, una mia amica e musicista,
mi ha minacciata dicendo “basta tu ora scrivi qualcosa e lo facciamo insieme”, due giorni dopo gli mando un messaggio “il testo è pronto”, due mesi dopo eravamo nei locali a fare il nostro spettacolo “Vedi Caro”. É passato un anno e nel frattempo non sono più riuscita a fermarmi. Il tour è stato fittissimo e abbiamo attraversato tutta Italia, le date continuano ad arrivare, mi è letteralmente cambiata la vita! Nella stand-up riesco ad esprimere una parte di me diversa, più coraggiosa e più satirica, ci metto dentro tutto il mio percorso politico molto più che nelle vignette. Infatti il titolo “Vedi Caro” è una provocazione indirizzata al maschio cis etero basic e nelle mie stand-up la matrice transfemminista emerge fortissima, è una liberazione poterlo fare. Ma quello che mi ha portato al palco è stato appunto un percorso durato anni e tanta fatica, l’ansia e la sensazione di non essere all’altezza mi accompagnano sempre, mi sento sempre in bilico.

Locandina Stand Up Vedi Caro, un progetto di Frad
Vedi Caro Show, lo spettacolo di stand-up di Frad

Questa intervista sarà pubblicata tra poco giorni, quando il calendario segnerà la data dell’8 Marzo. Cosa significa questo giorno per te?
L’8 marzo (o meglio Lotto Marzo) mi unisco alla sciopero transfemminista. Non è la festa della donna come si intende nel pensiero maggioritario, la donna oggetto e passiva che deve essere protetta, consolata, coccolata. E’ un momento di unione e di lotta in cui si esprime sorellanza, rabbia e amore.

Illustrazione realizzata da Frad
© Frad

Violenza sulle donne, disparità sociale, l’idea di come ancora in alcuni ambienti o da alcune persone è vista la donna e il ruolo, “prestabilito” da altri, che essa dovrebbe avere. A che punto è secondo te in Italia la situazione in base alle tue esperienze?
Non siamo assolutamente a buon punto, il numero di femminicidi in un anno è più di 100, il gender gap nel mondo del lavoro è una realtà anche secondo le statistiche ufficiali, per non parlare delle violenze e delle molestie che sono all’ordine del giorno. Non dobbiamo accontentarci, dobbiamo prenderci tutto e continuare a esprimere il nostro dissenso.

 

Come si fa, secondo te, a cancellare una cultura patriarcale che ha radici secolari?
Magari ad avere la risposta a questa domanda, però ognuno di noi può contribuire anche nel suo piccolo, facendo sentire la propria voce nei propri contesti (lavorativi, famigliari ecc…) quando c’è un abuso o una discriminazione ad esempio. Credo fermamente nel contributo dei movimenti dal basso e della politica non istituzionale che però può e deve dialogare con le istituzioni.

Illustrazione realizzata da Frad
© Frad

Mi è capitato, e a volte mi capita, di leggere la presa di posizione di alcune femministe secondo le quali le lotte delle donne non dovrebbero appartenere o interessare alle donne transgender. Qual è il tuo pensiero al riguardo?
Queste persone, a cui abbiamo dato un nome che è FART (o TERF ma fa meno ridere), non sono femministe. Si fa un favore a chiamarle così, per me sono solo portavoci di un pensiero violento, discriminatorio e escludente. Un movimento che esclude delle soggettività oppresse non è uno dei femminismi possibili ma è il contrario del femminismo per cui lottiamo, cioè quello intersezionale.

 

Se dovessi dirci tre donne che ti hanno ispirata, o che ami particolarmente, che nomi ci faresti?
Per me è molto difficile fare nomi perché sono volubile in tutto e difficilmente ho idoli. Posso dire però che il mio ultimo amore è Brigitte Vassallo con il suo libro appena uscito “Per Una Rivoluzione Degli Affetti”, mi ha aiutata a decostruire il concetto di amore romantico e monogamico che è un percorso di decostruzione che ho intrapreso già da qualche anno, è davvero rivoluzionario come promette nel titolo. Se devo dirne altre due scelgo Fantaghirò , perché è stata la mia prima cotta non corrisposta della vita, e il movimento punk delle Riot Grrrl per aver dato voce ai miei pensieri durante l’adolescenza!

Illustrazione realizzata da Frad
© Frad

Frad, noi ti ringraziamo nuovamente per il tempo che ci hai concesso. Un ultima domanda, se dovessi fare un auspicio per te stessa come artista e a livello personale, cosa ti augureresti? E cosa invece ti auguri possa migliorare per le donne in generale?
Mi auguro di reggere emotivamente meglio le cose che faccio sennò qua si campa male! Per il resto spero che la rete trasfemminista cresca sempre di più riuscendo anche a dialogare sempre meglio con l’esterno, unitevi senza paura dai!

Contatti
Instagram: Frad_ramma

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