“L’evento nasce e continua ad esistere per passione, non solo nei confronti del mondo dell’editoria indipendente e dell’arte, ma più in generale verso la cultura”. Guendalina Piselli
In amore, si dice, il settimo anno coincide spesso con un momento di crisi della coppia. Se sia vero oppure no questo non è dato sapersi. Quel che sappiamo è che questa regola non vale per il Fruit Exhibition, il market internazionale che si svolge a Bologna dedicato dell’editoria d’arte indipendente giunto alla sua settima edizione. Il focus di questa edizione è dedicato allo humor, perché, come scritto dagli ideatori del festival “in Italia per occuparsi di cultura (e di editoria) è sempre necessario un po’ di buon-umore, perché c’è bisogno di leggerezza, di colori shock, di stupore, di ironia, di satira e anche di humor nella sua accezione viscerale di fluido corporale, forza vitale che trascina al di là della forma e degli stili”. Cosa aspettarsi da Fruit Exhibition? Sicuramente tanta arte grazie alla presenza delle più interessanti pubblicazioni, italiane e straniere, cartacee e digitali che includono libri d’artista, cataloghi, progetti grafici, riviste, cartotecnica e zine. L’evento ospiterà inoltre 100 tra i migliori editori italiani e poi conferenze, workshop, mostre e installazioni. Il progetto Fruit Exhibition è nato grazie all’intuizione dell’associazione Crudo e quest’anno si svolgerà presso Palazzo Isolani nei giorni 1, 2 e 3 febbraio.
Volete qualche nome dei partecipanti al festival? No, non ve ne facciamo. Ma non perchè siamo cattivi, anzi. Vogliamo che sia la vostra curiosità a spingervi a scoprire di più sul festival, sia visitando il sito dove potete leggere il programma completo (CLICCA QUI) che continuando a leggere, perchè tra poche righe inizierà l’intervista che abbiamo realizzato a Guendalina Piselli, che per Fruit è la responsabile del bookshop e una delle curatrici della sezione Let’s Queer.
Prima però di dare spazio a Guendalina, preziosa e squisita interlocutrice, siamo ben lieti di annunciavi che sul nostro sito è presente una selezione di libri selezionati da Fruit Exhibition per noi. Sono spettacolari e se non ci credete guardate con i vostri occhi (CLICCA QUI).
Domanda. Ciao Guendalina, ci siamo quasi. Pochi giorni al via della settima edizione del Fruit. Ma prima di “sfogliare le pagine” di questo splendido evento”, leggiamo un po’ la quarta di copertina. Come nasce e quando nasce il festival?
Risposta.Ciao Enrico. Fruit nasce 7 anni fa dalla mente dei membri dell’associazione culturale Crudo che ha sede a Bologna. All’epoca non facevo parte del team. Ho iniziato a farne parte tre anni fa quando ho svolto il mio tirocinio curriculare proprio durante l’organizzazione del festival. L’evento nasce e continua ad esistere per passione, non solo nei confronti del mondo dell’editoria indipendente e dell’arte, ma più in generale verso la cultura. Il nostro scopo è quello di dimostrare come si possa “mangiare con la cultura”, di come sia insomma possibile farne una professione.
D.Il festival apre ufficialmente giorno 1 febbraio alle ore 19:00 con l’apertura del market. Oltre 100 editori indipendenti presenti, italiani e stranieri, tra i migliori del settore. Quanto siete felici di queste adesioni, sia numericamente che qualitativamente, così importanti?
R.Siamo sempre contentissimi della partecipazione. Sette anni fa abbiamo iniziato con un market composto da 30 editori, la scorsa edizione tra espositori e bookshop erano oltre duecento. Il cambio di location quest’anno purtroppo ci ha costretto a fare una ulteriore selezione, più ristretta rispetto a quella degli anni precedenti. Si tratta però di un fattore del quale purtroppo non siamo i diretti responsabile e al quale ci siamo dovuti per forza adattare.
D.Non ti chiediamo di elencarci tutti gli editori, ma stimola la nostra curiosità e quella di chi ci legge, con qualche nome. Domanda antipatica eh?
R.Mi sento di poter dire qualcosa in merito solo per quanto riguarda il bookshop del quale mi occupo. La selezione degli editori del nostro market viene fatta da altri membri del team quindi su questo non posso proprio sbilanciarmi. Per scoprire quali progetti ci sono piaciuti di più consiglio di seguire i Fruit Picks con i quali segnaliamo i sei che ci hanno personalmente colpito. Tornando a quanto di mia competenza. Sicuramente un must have del nostro bookshop è Slanted – una sorta di testo sacro per tutti gli appassionati di grafica ed editoria – le eccellenze italiane nominate anche agli ultimi STACK Awards come RVM, Archivio, Polpettas, Athleta e Sirene e poi alcuni progetti che ho appositamente selezionato per il focus di questa edizione, lo humor. Tra questi sono rimasta colpita da Elephant, Plastik magazine, Put An Egg on It e dai prodotti di Nieves books per quanto riguarda l’estero e poi i progetti tutti italiani come Nervi Cani, Platò e Studio Rebigo.
D.Workshop, presentazioni, mostre, installazioni, performance. A leggere il programma del festival ci sarebbe da chiederti qualcosa su ogni singolo evento. Non ne usciamo più. Facciamo così, diamo qualche input su questa tre giorni di Fruit, cosa non dobbiamo assolutamente perdere?
R.Domanda difficilissima, molto di più di quella precedente! Provo a segnalarvene uno per giornata.
Giorno 1. “Big Data e design: come l’infografica ha cambiato i giornali” con il vice direttore di Artribun e l’Art Director de L’Espresso;
Giorno 2. “Art is not a serious stuff” con Erik Kessels e Chantal Rens entrambi artisti ed editori, un incontro legato al focus di quest’anno;
Giorno 3. “Italian Paper: il magazine indipendente oggi in Italia” per scoprire tutte le novità sul territorio nazionale e per dimostrare che non bisogna per forza guardare all’estero quando si parla di cultura indipendente.
Capitolo a parte per le mostre che non avendo un orario preciso consiglio tutte.
D.Quali sono le novità rispetto alle edizioni precedenti? Abbiamo letto ad esempio del premio FIP, a chi è rivolto?
R.La novità per ogni edizione è sicuramente il focus che cambiamo ogni anno. Quest’anno come ti dicevo è lo humor, inteso come atteggiamento ironico e irriverente, che abbiamo cercato di indagare attraverso l’editoria, ma anche l’arte con le mostre allestite a Palazzo Isolani. E poi sicuramente, come hai notato, il FIP – Fruit Indie Publishing award, il primo premio indetto da Fruit Exhibition grazie e in collaborazione con Favini. E’ rivolto a tutti coloro che vogliano presentare un progetto editoriale inedito, quindi non ancora pubblicato, legato al focus di questa edizione. In palio la possibilità di vedere realizzata la propria idea sulla carta Favini che è un prodotto incredibile!
D.Capitolo bookshop. Siete stati presenti con la vostra selezione queer al Gender Bender per il quale avete organizzato un talk invitando protagonisti della scena editoriale internazionale come Phile, Baron & Baroness e Brick Magazine. Com’è avete vissuto questa esperienza?
R.La nostra presenza a Gender Bender ha inaugurato un nuovo capitolo di Fruit che abbiamo chiamato “Libreria a progetto”: è una sorta di bookshop itinerante con il quale portiamo una selezione studiata ad hoc per l’evento al quale partecipiamo. In quell’occasione abbiamo portato una parte del focus della scorsa edizione Let’s Queer! più un po’ di novità provenienti come sempre da tutto il mondo. Anche il talk ha rappresentato una sorta di seconda tappa del percorso dopo una prima realizzata proprio all’interno di Fruit6 e per la quale avevamo coinvolto A Queer Illustrated Guida, Crooked fagazine, Odiseo e Polyester. E’ la prima volta che ci capita di dare una continuità ai progetti che ideamo per il festival e ci è piaciuto tantissimo. Tre giorni non bastano per raccontare tutte le novità che ci colpiscono e che vorremmo diffondere!
D.A proposito bookshop Fruit, abbiamo l’onore e il piacere di ospitare una selezione dei vostri libri sul nostro e-commerce. Tra i tanti titoli presenti, quali sono i tuoi tre libri preferiti o che consiglieresti e perché? Altra domanda antipatica, lo so.
R.Per gusto assolutamente personale sono rimasta davvero colpita da Crooked fagazine, è un progetto canadese dall’estetica punk che mi ha ricordato la mia adolescenza; Odiseo che nasce in realtà da un progetto di comunicazione più ampio che sta rivoluzionando l’estetica di Barcellona, poi sicuramente Phile che affronta il genere e la sessualità attraverso la sociologia, ma anche con sguardo ironico e Tissue del quale le copie vi abbiamo inviato sono le uniche cartacee ancora esistenti.
D.Guendalina, io ti ringrazio per averci dedicato il tuo tempo soprattutto vista l’imminenza del festival. Ci sarebbe stato tanto altro da chiederti ma il modo migliore per conoscere Fruit Exhibition crediamo sia quello di viverlo, per cui invitiamo i nostri lettori ad essere presenti a questa tre giorni. Un ultima domanda sul futuro, ci sono progetti, idee o sogni per il futuro di Fruit Exhibition?
R.Per il futuro cercheremo sicuramente di portare avanti una progettualità che forse fino all’anno scorso ci era mancata organizzando eventi, incontri ed occasioni durante tutto l’anno, non solo a Bologna – partecipare al Wave Market a Roma è stata un’esperienza tutta nuova e davvero fortificante per noi. Abbiamo già qualche idea che ci frulla per la testa, ma niente spoiler. I sogni sono tanti, fra tutti sicuramente quello di riuscire un giorno ad avere uno spazio fisico all’interno del quale il nostro bookshop possa crescere ed essere un punto di riferimento nazionale tutto l’anno, non solo per tre giorni.
Contatti
Sito: fruitexhibition.com
Instagram: @fruitexhibition
Facebook: fruitexhibition

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