“Leggo in modo grottesco la realtà e sento la necessità di giocarci sopra. Lo sberleffo per me è il mezzo più efficace per criticare una situazione e comunicarla nel modo più comprensivo”. Gerry Turano

Navigare sul web, scoprire nuovi artisti, innamorarsi di opere famose ma anche di quelle poco conosciute ai più, scontrarsi con cose che non ci piacciono, arrabbiarsi, farsi girare i coglioni. Ecco, i coglioni. Noi li abbiamo trovati in una pagina facebook dal nome inequivocabile: “ Due coglioni – L’etica del cazzeggio”. In realtà scopriamo subito che “Due coglioni” nasce prima come libro e successivamente come pagina facebook. L’ideatore e realizzatore di questa irriverente, simpatica, ironica idea è l’artista, designer e illustratore Gerry Turano il quale ci spiega che l’idea è nata dalla necessità di dare una lettura grottesca della realtà, di giocarci sopra affrontando temi quali le questioni di vita, le difficoltà, le incomprensioni, ma anche aspetti sociali o politici . Gerry è un vulcano di idee, sarà il suo DNA siciliano. Nasce a Palermo, cresce a Ribera, in provincia di Agrigento, per poi trasferirsi a Roma, dove finisce gli studi, vive e lavora. Diplomato con specializzazione allo IED, annovera tra i suoi professori personalità di spicco come Bonifacio Pontonio, Franco Zeri e Carlo Montesi. La sua vita da qui in poi si svolge in un binomio tra vita professionale e vita artistica. Ambe due ricche di soddisfazioni. Non è semplice sintetizzare il suo percorso, anzi diciamo che è un impresa assai ardua. Per questo decidiamo di indirizzarvi subito sul suo sito www.gerryturano.it per conoscere a fondo tutte le sue esperienze, i suoi lavori e invece noi diamo spazio alle sue parole, ai suoi pensieri, e ai suoi … “Due Coglioni”.
Domanda.Gerry, iniziamo con il ringraziarti per il tempo che ci hai dedicato, la prima cosa che vorremo sapere è quando l’arte è entrata nel tuo mondo e cosa ha scaturito in te questa passione?
Risposta.Non ho una risposta precisa a questa domanda. Fin da bambino ho amato più di ogni altra cosa raccontare i miei pensieri e le mie emozioni con la matita. Non solo un’esigenza di liberazione interiore, ma anche un momento di divertente relax. Per farvi capire, a scuola disegnavo vignette zozze di maestri e professori (che erano facilmente riconoscibili) e le vendevo a cento lire ai miei compagni di classe durante la ricreazione. A questo mio trasporto innato di rappresentare idee con la matita, si è sempre affiancato l’invito di mio padre a sviluppare la conoscenza dell’arte. Io e lui passavamo intere giornate a visitare mostre e musei. Così si è nutrita la mia passione.
D.Hai lasciato da ragazzo Palermo per studiare e poi vivere a Roma, com’è stato l’approdo nella capitale e come credi che sia lo stato dell’arte nella città eterna?
R.Per la precisione sono di Ribera, un bel paese dell’agrigentino. A Palermo ci sono solamente nato, per tranquillità cliniche dei miei ansiosi genitori.
Mi sono trasferito prestissimo a Roma, avevo appena sette anni e il mio impatto con la realtà cittadina è stato scioccante: in Sicilia vivevo libero in campagna, giocando con l’amico Pinuzzo fra i mandorli, a Roma vivevo invece nel traffico e nella confusione, ed ogni mio movimento era severamente controllato dalla famiglia. Ma quando ero stressato acchiappavo foglio e matita e mi mettevo a disegnare!
Ad ogni modo, come ti dicevo, fin da bambino ho vissuto l’arte nella capitale. Posso dirti che Roma, oltre ai suoi monumenti che non si finiranno mai di contemplare, ha sempre offerto buone occasioni di conoscere e coltivare l’arte. Purtroppo negli ultimi tempi la situazione è un po’ decaduta a causa della crisi: le grandi rassegne sono diminuite, sono meno organizzate ed anche la possibilità di conoscere e sperimentare nuovi artisti è venuta meno. Ma sono sicuro che ci riprenderemo.
D.Artista, designer e illustratore, ti riesci a muovere con disinvoltura e estrema maestria tra sculture, disegni, dipinti e illustrazioni. Il risultato di ciascun tuo lavoro è straordinario. Ma con quale “mezzo” Gerry ama di più esprimersi? A quale di queste arti non rinunceresti mai?
R.Amo tutti i miei strumenti espressivi. Questi, volta per volta, si affacciano nella mia interiorità: una mattina mi sveglio con l’idea di una scultura, la sera immagino una pittura sorseggiando un prosecco, l’indomani mi viene in mente un bassorilievo leggendo il giornale. Non rinuncerei a nessuna delle mie forme espressive, ma se l’Inquisizione mi costringesse a sceglierne una, non rinuncerei di certo alla matita sul blocco note!
D.Ti abbiamo conosciuto grazie alla pagina facebook “Due Coglioni – Etica del Cazzeggio” che poi è diventata anche un libro realizzato insieme a Francesca Romana Mormile. Com’è nata l’idea di “Due Coglioni”?
R.Ad essere precisi, la pagina Facebook è nata successivamente alla pubblicazione del libro. La storia dei “Due Coglioni” nasce così: per liberarmi dallo stress, da diverso tempo sento la necessità di prendere la solita matita e disegnare una vignetta da pubblicare e commentare sui social network. Ad un certo punto mi sono detto che era il caso di creare un personaggio che commentasse in modo grottesco vicende umane e sociali. Chi poteva essere? Uhm… Un coglione! Mentre riflettevo su come rappresentare tale personaggio ho avuto la visione. Lui non era un coglione, ma era il Coglione! Sì, quello corporeo! E così a lui ho dato il compito di narrare la vita umana… In modo non proprio convenzionale.
Il Coglione ha avuto un grande successo online e la filosofa Francesca Romana Mormile ha pensato di commentarlo giorno per giorno. Ci siamo incontrati ed è nata così la stramba opera letteraria di cui l’editore Flaccovio s’è innamorato.
D.Delle illustrazioni che realizzi per Due Coglioni ci ha subito colpito il tuo rimanere in perfetto equilibrio tra estrema ilarità e garbo, nonostante appunto si parli di Due Coglioni.
Cosa ti ispira quando realizzi una tavola?
R.Non ho una risposta precisa, probabilmente io sono fatto così. Leggo in modo grottesco la realtà e sento la necessità di giocarci sopra. Lo sberleffo per me è il mezzo più efficace per criticare una situazione e comunicarla nel modo più comprensivo.
Ad ispirare le mie vignette sono innanzitutto le questioni di vita, le difficoltà, le incomprensioni, ma anche vicende sociali e politiche. Chi meglio di “Due Coglioni” le può rappresentare?
D.Un altro progetto a che ci è rimasto particolarmente “negli occhi” è “Soprattutto”, ovvero una rappresentazione del cosmo “oltre”. Realizzare queste opere è stata un esigenza, un puro piacere artistico o cos’altro?
R.“Soprattutto” è il titolo di una mia mostra del 2006. Esponevo opere nate da una visione del cosmo in chiave onirica: pianeti che si moltiplicano nello spazio, che creano nuova vita, elementi rappresentativi dell’umanità e dell’eterno divenire. In poche parole, il microcosmo che si riflette nel macrocosmo, ovvero la vita umana che si rispecchia nell’universo.
L’idea proviene dall’osservazione di antiche rappresentazioni quali incisioni astrologiche, astronomiche, cabalistiche, alchemiche, che ho rappresentato in folle congiunzione con il linguaggio del fumetto.
“Ciò che è in basso è come ciò che è in alto, e ciò che è in alto è come ciò che è in basso, per compiere i miracoli della Cosa Una”, questo dice l’antica Tavola di Smeraldo, principale fonte della mia ispirazione.
D.Hai realizzato tantissimi progetti, partecipato a numerose mostre. Il tuo percorso artistico è intenso e strutturato. Qual è il progetto a cui sei rimasto più affezionato e perchè?
R.Da molti anni realizzo opere (disegni, dipinti e sculture) che hanno come base delle forme che definisco “Architetture”. Queste rappresentano nei loro folli movimenti, sensazioni ed emotività dell’animo umano, emanazioni dirette del pensiero, edificazioni di un mondo in divenire. Sento di aver raggiunto una simbologia che rappresenta in pieno il mio pensiero e la mia emotività. Il progetto espositivo che più mi ha rappresentato è “Solve et Coagula”, mostra da me realizzata presso Casa Nathan, centro polifunzionale del Grande Oriente d’Italia. Oggi è in corso una mia significativa mostra personale a Roma presso D. d’Arte, che presenta le opere più rappresentative di questo mio percorso artistico.
D.Prima di salutarci siamo curiosi di sapere se ci sono nella tua fantasiosa mente idee su nuovi progetti e se esiste invece un progetto che avresti voluto ma ancora non hai mai realizzato?
R.Nel 2011 ho realizzato una divertente mostra per Roma Capitale dal titolo “Elucubrazioni
Monumentali”, in cui esponevo dei bozzetti di folli monumenti cittadini, grotteschi e ironici,
rappresentativi delle condizioni umane di questi tempi. Il mio sogno è quello di poter
realizzare realmente una di queste strampalate opere, per offrire alla città una visione
ironica della vita sociale quotidiana.
Contatti
Sito: gerryturano.it
Facebook : facebook.com/DuCoglioni
Instagram: instagram.com/due_coglioni

Condivisione Rumorosa di arte erotica ricercata e sconosciuta, di sontuosa volgarità e raffinata pornografia.