Imponderabile, un progetto fotografico di Giulia Zinato

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Come spesso accade abbiamo scoperto il progetto di Giulia Zinato casualmente, durante la nostra costante ricerca di nuovo materiale per il nostro contenitore Porno Agricolo. Le sue foto luminose e solari ci sono subito piaciute ed eccoci qui quindi a presentarvi il suo progetto.

Ma prima di lasciarvi sue fotografie e alla breve intervista che abbiamo realizzato con lei scopriamo chi è Giulia Zinato.

Dalla biografia in nostro possesso sappiamo che nasce in Italia, ha 26 anni e vive nei pressi di Venezia. Ha conseguito la laurea triennale al DAMS nel 2019 e attualmente studia Antropologia culturale. É una persona riflessiva, sensibile, curiosa e vive le giornate in preda alle emozioni.
Ama immensamente la Natura, come scoprirete sia dalle sue fotografie che dalle sue parole, la considera una terapia per il malessere e il malumore, oltre a fonte di pace e ispirazione.

Imponderabile, descrizione del progetto

Il progetto di Giulia Zinato nasce durante il periodo di quarantena, quando in lei cresceva l’esigenza di evadere dalle mura domestiche e la voglio di recarsi presso luoghi naturali, spazi liberi e aperti, com’era solita fare prima che tutto cambiasse. Scrive Giulia di quel periodo: “Continuavo a ripetermi: – Se non posso muovermi io per raggiungerti nella tua completezza, Natura, cercherò di farmi bastare minime dosi di te, cercherò di coglierti nelle piccole cose, celebrandoti al mondo intero”.
Nonostante la sua fisicità sia parte del progetto, Giulia ci tiene a sottolineare che la sua non è una fotografia erotica. Non ama le etichette, le categorizzazioni, vuole sentirsi libera di esprimersi senza essere classificata. Ma soprattutto desidera celebrare il corpo femminile in tutte le sue forme, accostandolo a ciò che più le è caro fin da bambina con uno scopo ben preciso: rievocare il rapporto ancestrale con Madre Terra.

 

Ciao Giulia, e grazie per averci concesso di pubblicare le tue foto nel nostro contenitore/progetto Porno Agricolo. Dalle tue foto emerge chiaramente il tuo amore per la natura. Si nota una simbiosi tra gli elementi naturali, che siano fiori o frutta, che utilizzi per i tuoi scatti e te stessa. Quando nasce in te questa passione per la natura e perché credi sia importante ricercare un legame con essa?
Il mio legame con Natura risale da quando ero bambina. Ho vissuto la mia infanzia e giovinezza nella casa dei nonni materni e amavo giocare sola in giardino in ogni stagione dell’anno. Esploravo gradualmente qualsiasi angolino, avevo un piccolo orto nel quale mi piaceva piantare frutta e verdura di ogni tipo, aiutavo mia nonna a prendersi cura dei suoi fiori. Colgo l’occasione per ringraziarla tanto, perché senza di lei, forse, non avrei sviluppato tale propensione. La mia casa è sempre stata ricca di elementi naturali al suo interno e sono cresciuta con l’idea che una dimora senza piante e fiori, non fosse davvero accogliente.
Ho trascorso un’adolescenza molto turbolenta, spesso mi sentivo persa, irrequieta, ansiosa e riuscivo a ritrovare la vera pace e serenità in ambienti naturali: che fossero marini o montuosi non m’importava, bastava sentirmi isolata e in simbiosi con l’ambiente.
E ora mi trovo qui, in un momento di pandemia mondiale, a far riemergere qualcosa che porto dentro da anni. Ho finalmente trovato il mio modo di esprimermi e spero potrà evolversi, nel tempo, in nuove forme.
Credo sia importante per tutti ricercare un legame con la Natura perché è una delle poche componenti più autentiche e pure rimasteci.

 

Scrivi che desideri celebrare il corpo femminile in tutte le sue forme e questo si lega al concetto di Body Positive che in realtà è un vero e proprio movimento. In che modo le tue foto abbracciano questo movimento e che importanza ha per te supportare e condividere il pensiero Body Positive nella società e attraverso i social?
Tengo particolarmente all’aspetto dell’accettazione corporea: ho trascorso molti anni della mia via a odiare la mia fisicità e i miei “difetti”. Che poi, cos’è esattamente un difetto, se non la mancata adesione a un canone ideale da noi incorporato?
E soprattutto, cos’è la perfezione, se non una vana corsa a qualcosa di non umanamente possibile?
I miei scatti parlano di un’accettazione sofferta, raggiunta tramite un lungo percorso colmo di ostacoli; un percorso che tuttora continua, perché non si finisce mai di migliorare. Vorrei poter essere da supporto a chi, come me, è arrivato a non amarsi, a desiderare, a tutti i costi di cambiare, quasi distruggendosi. Vorrei infondere rassicurazione, perché non è mai troppo tardi per cambiare flusso di pensieri, verso orizzonti positivi e costruttivi.

 

Parliamo della visione estetica delle tue foto. La luce e le tue pose rendono luminosi e gioiosi i tuoi scatti. Scelta voluta e studiata o hai seguito semplicemente il tuo istinto?
La scelta della luce è stata, sin da subito, istintiva. Amo follemente quella naturale del sole, è unica, magica, inimitabile, e rende le cose nella loro essenza. Non potrei immaginare i miei scatti cupi e bui, a meno che non si tratti di rappresentare un soggetto particolare che, nella mia mente, necessita di una luminosità più bassa. Ad essere sincera, ho tentato pure di scattare servendomi di una luce artificiale, ma l’effetto non è stato assolutamente lo stesso: i raggi del sole sono essenziali a rendere l’insieme organico e armonico (almeno ai miei occhi).
Per quanto riguarda le pose, non le ho appositamente studiate, ma mi vengono totalmente naturali, poiché sono solo io a lavorare con me stessa e non ho nessuna influenza esterna che possa interferire e, soprattutto, influire nel mio mood. Nel caso fosse qualcun altro a scattare, forse le cose cambierebbero. Oppure no, chi lo sa…

 

Un’ultima domanda su ciò che spesso sono oggetto/soggetto delle tue foto: la frutta, la verdura e i fiori. Quale elemento naturale tra questi che ho citato ritieni sia più fotogenico? C’è nello specifico un fiore, un frutto, che ritieni a livello fotografico e/o concettuale particolarmente adatto per la fotografia?
Non esiste un elemento naturale più fotogenico rispetto ad un altro: dipende tutto dalle modalità in cui lo fotografi, dalla sua posizione, dalla luce e da come ti rivolgi ad esso. Sì, perché amo credere che il mio stato d’animo, al momento degli scatti, influisca enormemente sul risultato e su ciò che i miei contenuti trasmetteranno anche dal punto di vista estetico ed emozionale. Per questo evito di produrre quando mi sento particolarmente nervosa o triste, in tal caso preferisco prendermi una pausa e rimandare ad un momento in cui io possa esprimermi con maggiore pace e serenità.

 

Contatti
Instagram: @imponderabile_
Facebook: Giulia Zinato

 

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