Just A Bunch Of I-phone Selfies. Un progetto de la Vaga Circe

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I Progetti

All’interno di JABOIS* ci sono due progetti che hanno preso più spazio nel tempo:
“Una stanza tutta per sè” prende in prestito le parole di Woolf per fungere da raccoglitore di tutta una serie di autoritratti, iniziata nel 2017, scattati all’interno di camere di albergo, spazi che si configurano come liminari, declinazione di un abitare transitorio, luogo di passaggio, da attraversare. Poiché il nostro essere si articola anche in relazione al luogo in cui si trova, oltre alle relazioni che instaura con altri esseri: cosa siamo quando attraversiamo un non-luogo?
Assistiamo ad un declassamento momentaneo e transitorio a “non-essenti”?
Cercare una rappresentazione del mio corpo in quello spazio indefinito è stato un tentativo di riconoscermi integra ed intera all’interno di quello spazio e dunque di riconoscere quel luogo, attribuirgli delle caratteristiche meno transitorie e volatili così da sentire il mio corpo meno transitorio e volatile in quello spazio, in un continuo rimando di autodefinizione.
Lo spazio asettico di una camera d’albergo diventa uno spazio scelto per osservare, mostrare, raccontare la presa di coscienza di un corpo, la presa di coscienza di un luogo da abitare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 


“Nata su un’isola” nasce dal desiderio di entrare in una dimensione di empatia, attraverso la sofferenza e la resistenza, con un ambiente circostante apparentemente ostile e difficile, ma ricchissimo di una vita floreale testarda e ostinata.
Le corde sono state in alcuni casi un espediente per enfatizzare l’impossibilità del movimento che forza l’adattamento ed eventualmente può generare bellezza attraverso un atto di insurrezione e di rivolta. Proprio come nel caso delle piante che crescono in mezzo ad una distesa di rocce o di sabbia, che piuttosto che seccare e morire, si fanno spine.

JABOIS , nata su un'isola , un progetto de la Vaga Circe

 

 

 

 

Biografia

La Vaga Circe è l’alter ego che non si guarda mai allo specchio perché è lo specchio. 
Questo alter ego, pseudonimo di Alessia Guardo, nasce per dare uno spazio di r-esistenza ad un bisogno di autorappresentazione. La Vaga Circe non sa cosa siano i vestiti, la gravità e le regole, considera le contorsioni il suo super potere e gli armadi il suo habitat naturale. A La Vaga Circe piace sbavare ed avere cura. La Vaga Circe è lesbica, non monogama, kinky e queer, cosa che dagli scatti magari non si capisce, ma che fa sempre bene esplicitare.
Tutti gli autoscatti prodotti vengono realizzati ed editati rigorosamente con il proprio cellulare, finendo sotto l’acronimo di JABOIS* (Just A Bunch Of I-phone Selfies), contenitore che nasce con un intento autoironico, finendo poi col prendersi maledettamente sul serio. 

* si legge “giabbbuà” con un vago accento siculo.

Contatti
Instagram: la_vaga_circe

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