Illustrare per necessità – Intervista a Giuseppe D’Alia aka Kenón

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“Ho disegnato un pugno rivolto verso l’alto rivestito dei colori rainbow; o il gesto del dito medio per dire “fuck-off”, fanculo a quelli che si rintanano nell’odio più bieco per paura, perché non hanno il coraggio di ammettere di stare nella parte sbagliata della storia”. Giuseppe D’Alia – Kenón

Illustrazione di Ke
© Kenón

Giuseppe D’Alia, in arte Kenón è un graphic designer, illustratore e dj siciliano.

Dopo aver vissuto qualche anno a Roma, adesso vive nella provincia di Siena. L’arte è stato il suo pane quotidiano fin dall’infanzia e ha dedicato gli studi alla comunicazione visiva. La sua creatività non pone confini tra disegno, fotografia, pittura e audiovisivo. La sua volontà da creativo è quella di restituire allo spettatore un panorama di segni e colori che s’inseguono in un continuum senza arresto, con riferimenti stilistici diversi che si mescolano in un caos linguistico che è come la nostra contemporaneità.
Siamo lieti di ospitare alcune delle opere di Giuseppe D’Alia, Kenón, sul nostro sito, così come siamo stati ben felici di poterlo intervistare per scoprire qualcosina in più su di lui e sulla sua arte.

Kenón, Giuseppe D'Alia
Kenón, Giuseppe D’Alia

Domanda. Ciao Giuseppe, dopo aver condiviso con te lo scorso anno l’esperienza del Crack Fumetti dirompenti di Roma, siamo lieti di ospitare le tue opere sul nostro sito e di poterti intervistare. La prima curiosità riguarda i tuoi inizi. Quando e perché ti sei avvicinato al mondo dell’illustrazione?
Risposta. Grazie per l’opportunità! L’illustrazione è divenuta una necessità del mio modo di fare ricerca. Negli anni scorsi le immagini che creavo erano sempre astratte ed informi. Ad un certo punto ho sentito il bisogno di dare dei connotati riconoscibili a quello che facevo cercando di rappresentare il corpo umano e approcciandomi ad esso in modi differenti. A volte è ricerca estetica, talvolta cerco di veicolare dei messaggi di vario stampo.

Illustrazione di Kenón
© Kenón – La stampa “My Body is a Playground” è disponibile sul nostro sito (CLICCA QUI)

D. I tuoi riferimenti stilistici sono diversi, come si evolve il tuo modo di disegnare? Quali stili abbraccia e c’è qualcuno a cui ti ispiri?
R. Oggi sto cercando di trovare un equilibrio possibile tra forma e colore, tra segni e stili differenti. Anche se non ho dei maestri di riferimento, riconosco che alcuni artisti hanno influenzato il mio modo di disegnare. Michel Basquiat e Stanley Donwood fra tutti; ho scoperto da poco un artista colombiano che si chiama José Antonio Suárez Londoño, è capace di disegnare qualsiasi cosa con un’abilità fuori dal comune e ha una fantasia che non appartiene a questo pianeta; vorrei possedere la sua mano!

Illustrazione di Kenón
© Kenón

D. I soggetti delle tue illustrazioni sono i più vari. Dall’immaginario cinematografico ad uno omo-erotico. C’è un tematica che preferisci disegnare? Cosa stimola maggiormente la tua fantasia?
R. In questo periodo sto dando spazio all’erotismo; è sempre stato un tema che si è celato nelle mie immagini e oggi sta emergendo in primo piano. Molti anni fa spesso disegnavo mostri e scene molto ambigue. Tuttavia non credo di prediligere un soggetto ad un altro. Ad esempio, durante gli anni in Accademia ero in fissa con l’architettura industriale, con i luoghi abbandonati e credo sia un tipo di soggetto che non mi stancherà mai. Credo faccia parte del mio patrimonio visivo più viscerale perché legato alle mie origine siciliane dove, tra antiche e moderne rovine, non esiste separazione. Ecco, forse quello che stimola di più la mia fantasia è l’ambivalenza, cercare di creare delle immagini che abbiano più chiavi di lettura, almeno due!

Illustrazione di Kenón
© Kenón – La stampa “Trésor Caché” è disponibile sul nostro sito (CLICCA QUI)

D. Hai partecipato con un tuo disegno al contest del Roma Pride. Qual è il messaggio che hai voluto trasmettere con il tuo disegno e che importanza ha schierarsi ?
R. Volevo disegnare alcune parole sostituendole con un gesto espresso dalle mani. La lotta e il dissenso ad esempio; ho disegnato un pugno rivolto verso l’alto rivestito dei colori rainbow; o il gesto del dito medio per dire “fuck-off”, fanculo a quelli che si rintanano nell’odio più bieco per paura, perché non hanno il coraggio di ammettere di stare nella parte sbagliata della storia. E sì, credo sia necessario schierarsi, penso che partecipare alle commemorazioni sia di vitale importanza. Gli orrori della storia si stanno ripetendo e forse non abbiamo imparato a sufficienza la lezione. E’ necessario ricordare il passato e celebrarlo, evitando la retorica e tentando di appassionare i più giovani fornendo loro la conoscenza per costruire una società più giusta. Viva i Pride!

Illustrazione di Kenón
© Kenón

D. Visitando il tuo profilo Instagram abbiamo constatato che alcune delle tue illustrazioni erotiche sono censurate. Per ovvie ragioni viste le linee guida severe di questo e altri social. Come vivi la censura e quanto pensi sia importante la presenza sui social?
R. La censura è uno strumento di controllo, come tale ha uno scopo inequivocabile. È un argomento controverso e il mio parere vale quanto il tuo, nel senso che tutto ciò che riguarda la sessualità, ad esempio, rimarrà sempre una sfera di opinioni e sensazioni che ognuno di noi vedrà in modo diverso. Alcuni trovano giusto censurare i capezzoli di una donna, io lo trovo assurdo. Siamo quotidianamente travolti da un flusso iperbolico di immagini e paradossalmente le parole oggi stanno tornando ad essere più ingombranti delle immagini. È risaputo che un’immagine vince il confronto con le parole, eppure alcune frasi possono apparire più oscene delle immagini e, tra post-verità e fake news, non riusciamo più a comprendere fino in fondo la gravità delle dichiarazioni razziste, omofobe o semplicemente false di certi personaggi pubblici. Pensa solo ai leoni da testiera o agli haters, loro mi spaventano molto.

Illustrazione di Kenón
© Kenón – La stampa “Messisbless” è disponibile sul nostro sito (CLICCA QUI)

D. Un’altra tua passione è la musica. Come la coltivi? Cosa ti piace ascoltare mentre disegni?
R. Ascolto musica come se fossi un tossico, a lavoro, a casa, in auto. Non ne posso fare a meno! A volte i miei ascolti sono pilotati in base al tipo d’immagini che sto maneggiando, oppure più semplicemente ascolto la musica passando di genere in genere, in base all’umore o al contesto. Ad ogni modo i miei ascolti sono spesso orientati verso sonorità elettroniche e verso le nuove uscite. Quando gli astri si allineano bene riesco pure a fare dei dj set in pubblico.

Illustrazione di Kenón
© Kenón

D. Giuseppe, ci concediamo da te ringraziandoti per il tempo che ci hai concesso e sperando di poterci rivedere presto. Prima di salutarci ci piacerebbe conoscere i tuoi progetti per il futuro, così come i tuoi sogni e le tue speranze. Stai lavorando a nuovi progetti? Cosa ti auguri per te stesso in ambito artistico ma anche privato?
R. Ci sono molte idee in cantiere, alcune sono pronte per diventare cosa pubblica come ad esempio l’inaugurazione dello shop online di Kenón su Big-Cartel. Presto alcune creazioni diventeranno dei capi da indossare, t-shirt per cominciare e poi si vedrà. A breve inizierò a pubblicare delle illustrazioni ispirate agli Dei dell’Olimpo riletti assecondando alcuni temi d’attualità come l’ambiente e le disparità sociali. E poi, con estrema calma, sto buttando giù delle idee per la mia prima mostra personale. Spero per il futuro in una moltitudine di abbracci!

 

Contatti:
Sito: kenon.bigcartel.com
Instagram: @kenonart
Mixcloud: kenonart
Facebook: kenonart
Mail: kenonartist@gmail.com

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