La galleria fotografica che vi presenteremo oggi, all’interno del nostro contenitore Porno Agricolo, vi farà conoscere il progetto fotografico “LA RACCOLTA”, ideato e realizzato dalla fotografa Chiara Mannucci. Prima di lasciare spazio alle sue foto, di seguito potrete leggere la descrizione del progetto e la biografia di Chiara Mannuci, scritte dall’artista stessa.
A conclusione di questa prima parte descrittiva del progetto, leggerete anche una breve intervista realizzata insieme a Chiara, la quale ha riposto a tutte le nostre curiosità sul progetto. Buona lettura e buona visione.
Il progetto LA RACCOLTA
“LA RACCOLTA è un progetto fotografico amatoriale che indaga il rapporto degli umani con il cibo. Dietro alla macchina fotografica, aspetto il momento in cui “la cavia di turno” è pronta a lasciare il senso del pudore ed abbracciare l’istinto animale per addentare e gustare ciò che le sue papille gustative più bramano. È allora che vengono fuori denti sporchi, bocche digrignate e piene, pelle e mani unte e macchiate, succo che cola, briciole sparse, occhi voraci. Così, ogni cibo sprigiona una carica erotica sporca e saporita che stuzzica l’appetito e non solo“.
Biografia di Chiara Mannucci
“Nei miei 24 anni di vita mi sono sempre occupata di indagare la magia delle lingue, prima studiando al liceo classico, poi laureandomi in Lingue e Culture Straniere e ora studiando Letterature Comparate da una prospettiva Postcoloniale e abbracciando gli Studi di Genere. Inclinazioni e sensibilità mi hanno condotto da un paesino di duemila abitanti nell’entroterra marchigiano, passando per la Spagna, fino a Bologna che mi ha rapito il cuore.
Qui ho iniziato ad interessarmi sempre di più all’espressione delle minoranze, siano esse voci di comunità di immigrati o urla dal mondo LGBTQ+ (nel quale, per altro, ho trovato posto nella vita privata). Gli anni di studio mi hanno insegnato ad ascoltare ed osservare senza giudizio e a carpire sensi profondi, gli stessi che cerco di cogliere da dietro la macchinetta fotografica.
L’ho preso in mano da circa un anno, dopo essermi prima di tutto appassionata nella ricerca dell’espressione del mio corpo e nella sua esplorazione. Avendo indagato il mio personale modo di esprimermi di fronte all’obiettivo grazie alla conoscenza di appassionati fotografi e fotografe con cui ho avuto la fortuna di passare momenti indimenticabili, ho provato pian piano a far comunicare i miei istinti anche attraverso altre persone, scoprendo connessioni che non potevo neanche immaginare avessero radici tanto profonde. Ed eccomi qui, ora, ad avere a che fare con cibi e volti, nella maniera più inclusiva e allo stesso tempo impulsiva possibile”.
Come nasce il tuo progetto La Raccolta e cosa ti ha spinto a realizzarlo?
L’ispirazione per il progetto La Raccolta è nata da una strana abitudine di un’amica inglese con cui ho abitato, che amava mangiare le arance senza sbucciarle, addentandole e gustandone tutto il succo a morsi. La visione di questa scena mi faceva venire voglia di mangiare il frutto allo stesso modo e mi scatenava collegamenti con l’ambito della sessualità e della sensualità. Quindi ho pensato che sarebbe stato bello provocare simili sensazioni a tante altre persone attraverso la visione di serie fotografiche sviluppate sul tema.
Cosa hai detto al modello o alla modella di turno per spronarli a lasciarsi andare al loro istinto animale? Quali sono i tasti emotivi che hai toccato?
Solitamente il/la modello/a sceglie il frutto o la pietanza che più di altre ama, per cui gli/le risulterà naturale mostrare piacere mentre l’addenterà, come se ci stesse facendo l’amore. Chiedo spesso il coinvolgimento dell’immaginazione e di tutti i sensi proprio come se il soggetto si trovasse a dover baciare la parte del corpo che più preferisce del/della suo/a partner. Viene da sé quindi il non preoccuparsi di succo che cola, unto che macchia o bocche digrignate, anzi al contrario viene naturale la ricerca e la liberazione di istinti profondi.
La serie è un progetto chiuso o in divenire?
Iniziato ormai da qualche mese, il progetto è ancorato ad un percorso ben preciso di ricerca ma è libero di mutare forma a seconda delle sensibilità dei/delle modelli/e che incontrerò e dei cibi cui decideremo di dare protagonismo di volta in volta.
Nelle gallerie fotografie pubblicate finora nel nostro contenitore Porno Agricolo spesso, ma non sempre, ritroviamo una sfumatura erotica tra corpo ed elementi naturali (che siano frutta, fiori, verdura o tutto ciò che possa essere considerato “agricolo”). Nelle tue foto si parla di istinto animale. Questo istinto può avere anche delle connotazioni erotiche? Può addentare un cibo far riemergere stimoli di natura sessuale?
La bocca e le mani sono organi che il mondo del cibo e l’ambito erotico condividono su un’infinità di piani. Il succo di certi frutti, la loro forma, come quella di molti cibi e i loro condimenti portano forti associazioni a liquidi corporei ed organi che trovano posto nell’ambito della sessualità. L’istinto animale è quello più viscerale che sfiora le stesse corde di quello sessuale: si possono bramare cibi come corpi, desiderare sapori, odori e consistenze degli uni come degli altri. Direi quindi che i due mondi non fanno che richiamarsi a vicenda e far pensare l’uno all’altro.
Un’ultima domanda riguardo l’estetica delle tue foto e la scelta di una specifica inquadratura. Qual è il cibo che esteticamente ritieni “più fotogenico” e d’impatto per ciò che vuoi trasmettere con le tue foto? Perché la scelta di un primo piano ravvicinato nei tuoi scatti e non per esempio un mezza figura o un piano americano?
Giudicando la scena da dietro la macchinetta fotografica, i cibi che prediligo sono quelli la cui apparenza tradisce l’interno poiché cela succhi, polpe o ripieni che al primo morso fuoriescono, colano, sporcano e danno gusto.
La scelta del primo piano ravvicinato mira a cogliere il dettaglio della bocca, dei denti e delle labbra sporche, delle lingue contorte e delle dita appiccicate e macchiate. Le sfumature del colore della pelle di queste parti spesso si sposa con il cibo assaporato o vi contrasta amaramente e questi rimandi mi interessano particolarmente, più che creare una visione armoniosa d’insieme come potrebbe permettermi la scelta di un piano americano. Molto è anche dovuto a miei feticci personali che ricerco e colgo voyeuristicamente.
Contatti
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