“La sincerità sta nella mia estetica, le maschere si indossano sul viso non sul culo”. Luca Mata

Luca Mata al secolo Luca Matarazzo è un fotografo milanese classe 1982. Come fotoreporter ha seguito avvenimenti importanti sia italiani che internazionali con pubblicazioni nei principali quotidiani e settimanali del paese. Grazie alla sua bravura nel cogliere attimi e situazioni in giro per il mondo vince nel 2016 il “Premio Guido Vergani” come cronista dell’anno.
Ma noi siamo qui per altro, qui si parla di culi e tette.
Luca Mata ha una passione per la fotografia erotica, coltivata grazie al suo progetto “Eromata”. Una serie di instantanee in cui l’obiettivo del fotografo non filtra un immagine restituendola patinata all’osservatore ma ci regala invece uno scatto di realtà, di erotica umanità. Proprio questo è il bello delle foto di Luca. L’erotismo che è insito nell’animo umano, nelle sue foto diventa vivo. La naturalezza dei soggetti immortalati fanno percepire complicità tra obiettivo e la modella. Il giocare davanti la macchina fotografica, l’esplorare il proprio corpo e il mettersi a nudo senza preoccuparsi troppo di cercare la posa perfetta ma cercando di assecondare la propria voglia di esibizionismo.
Alcuni di questi scatti sono stati scelti per la mostra, svoltasi ad Amsterdam “,Raw Beuty” e per il libro “RAW Beauties- A Polaroid Project”, a cura di Martijn Wanrooij della Wanrooij Gallery) e Han Boersma della gallery “Raw Beauty”. Nel Novembre 2017 invece si è svolta una sua personale presso I Magazzini Fotografici di Napoli.
Non è tutto. Luca Mata ha realizzato “”Anatomia del corpo erotico, Il Culo”, un libro fotografico che siamo orgogliosi di ospitare nella nostra libreria virtuale (CLICCA QUI) ed è coeditore insieme a Marcel Swann, Fausto Serafini e Alessandra Pace della fanzine fotografica BadSeedZine, anch’essa presente nel nostro sito (CLICCA QUI).
D.Ricordi il tuo primo approccio alla fotografia? Quali sensazioni hai provato e cosa ha fatto si che diventasse una passione?
R.I libri e le riviste che giravano per casa in primis, tanti e di ogni tipo, poi la possibilità di avere un medium che mi permetta di approfondire le relazioni umane, mi fà sentire a mio agio.
D.Quali sono state le condizioni e gli interessi che hanno sviluppato il tuo background così da formare il tuo stile fotografico?
R.La tv commerciale di quando ero bambino ha influenzato la mia estetica, da adolescente l’immaginario visivo del punk, il metal, ma anche grunge e rap. Di base tutto mi suscita curiosità e voglia di conoscere.
D.Come fotoreporter hai seguito alcuni tra i maggiori avvenimenti italiani e internazionali per alcuni tra i maggiori quotidiani nazionali. Hai mai trovato difficoltà emotive nello scattare foto nei tuoi reportage? Se si in quale occasione?
R.Il ruolo è preciso. Documentare è la bussola. Il rispetto è un dogma.
Durante gli attentati di Parigi non ho scattato una foto, ho tentennato, e quando mi sono deciso a scattarla non era più il momento giusto. Me ne pento.
D.Eromata è la tua serie di instantee che “narrano” l’erotismo e la sessualità. Come e quando nasce questo progetto?
R.Nasce nel 2012, dalla voglia di esplorare la mia sessualità e quella di chi ho incontrato.
D.La serie Eromata consta di ben oltre settemila instantee. Ci hai spiegato quando nasce e vista l’immensa mole di scatti la domanda che mi viene da porti è: Prevedi una fine o una trasformazione in qualcos’altro di questo progetto?
R.L’evoluzione è tutto, se non c’è manca la crescita e la spinta indagatoria.
D.”Il Culo, anatomia del corpo erotico” è invece il tuo libro fotografico che, come si può intuire dal titolo, non parla di ricette meneghine. Trentaquattro ragazze e cinquatacinque fotografie, parafrasando Tinto Brass, quanta sincerità hai ritrovato nei loro culi e perché hai deciso di realizzare questo volume?
R.La sincerità sta nella mia estetica, le maschere si indossano sul viso non sul culo.
Il culo è un omaggio a Luca di 12 anni che scopriva il sesso con i VHS di Tinto Brass trovati in casa. Il libro soddisfa una mia esigenza, dare forma all’enorme massa d’immagini che ho scattato, avevo bisogno di finalizzare in qualche cosa di concreto. “Volume uno” è sinonimo di una parentesi ancora aperta.
D.Quanto è importante l’empatia che può crearsi tra te e la modella soggetto dei tuoi scatti?
R.Non sempre empatizzo con chi fotografo, ma sempre racconto realmente quel momento.
D.Sei coeditore insieme a Marcel Swann, Fausto Serafini e Alessandra Pace della fanzine fotografica BadSeedZine. Cosa vi unisce e cosa vi ha spinto a realizzare questo progetto insieme?
R.La stima reciproca e lo stesso approccio alla fotografia, uno strumento che ci permette di indagarci e indagare, questa cosa ci ha avvicinato e ha creato un legame fortissimo, una famiglia. Da questo è nato BSZ, un luogo dove discutere, confrontarsi, migliorarsi, crescere, sperimentare ma soprattutto mandare un messaggio. Questo è possibile grazie alla fiducia che ci lega.
D.Il tuo rapporto con i social non è idilliaco. Ti hanno bloccato svariate volte su Instragram. Cosa ne pensi della censura sui social e che apporto possono invece dare per un fotografo e per gli artisti in generale?
R.Il problema non sono i social ma come li si usa. La schiavitù mi disgusta, l’utilizzo professionale può essere utile. Mi interessa poco la protesta, il mio interesse professionale è avere una buona vetrina.
D.Luca, grazie per averci concesso questa intervista e il tuo tempo. Prima di salutarci, ti va di svelarci i tuoi progetti futuri e sogni, personali, che vorresti si realizzassero?
R.Diventare a breve ricco sfondato.
Contatti
Sito: lucamatarazzo.com
Instagram: @matarazzoluca

Condivisione Rumorosa di arte erotica ricercata e sconosciuta, di sontuosa volgarità e raffinata pornografia.