Nel nome del corpo – Capitolo 1, di Edoardo Saolini

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Nel nome del corpo – Capitolo 1
di Edoardo Saolini

 

Il mio corpo è un tempio, fatto di smagliature che assomigliano a crepe dei miei terremoti emotivi. Irregolari e frastagliate, come sentieri battuti da migliaia di viandanti.
Il mio corpo è un tempio, che ricorda le preghiere notturne e silenziose del passato; sempre le stesse. Erano la speranza di una preadolescenza che passasse velocemente, per osservare il cambiamento di cui tutti mi parlavano. Per vedere il mio corpo cambiare e la pancia sparire. Pregavo per una magia, senza conoscerne la formula. Cercavo l’uscita nel labirinto delle gabbie della mia mente.
Era tutta una questione di #body e mai di #positive.
Il tempo ha modificato il mio tempio naturalmente, perché tutto ha una sua evoluzione.
Ho cominciato a forzare la mano per renderlo sempre più piccolo e spigoloso. Ho iniziato ad essere il contrario di me stesso, di quello che fino a poco tempo mi rappresentava.
Allora ho incontrato abissi tossici, in cui la droga del cibo era il comune denominatore.
Ma l’anoressia, al contrario dell’obesità, ti rende un tossico atipico poiché meno ne hai, meglio ti senti.

Foto Nuvole Rapide Produzioni per la rubrica Nel nome del corpo di Edoardo Saolini
© Nuvole Rapide Produzioni

Ho perso il conto delle ore passate in pubblico a ritirare la pancia, a chiedermi il perché non fossi come gli altri, perché alcuni vestiti non mi cadessero bene come ad altri. Ho perso il conto del tempo sprecato sopra una bilancia, dietro a calcoli calorici, a pianti isterici, a non prendermi cura dell’unico tempio che ha saputo reggere le fatiche di un Dio dispotico e poco accondiscendente.
C’è chi come me ha avuto la fortuna di uscirne fuori e la forza di guardarsi indietro con il sorriso amaro di chi sa che ha sperperato tempo prezioso, dietro futilità capaci di minare il tuo benessere. Sono percorsi che lasciano cicatrici più profonde di ogni altra smagliatura, in grado di forgiare caratteri, di chi ha la fortuna di poterne parlare ancora.

 

Foto Nuvole Rapide Produzioni per la rubrica Nel nome del corpo di Edoardo Saolini
© Nuvole Rapide Produzioni

Mi chiedo spesso in questa epoca di #bodypositive e #beautyroutine quanto tempo dedichiamo al nostro corpo ascoltando quelle che sono davvero le sue esigenze.
Bombardati di continuo da modelli irreali, addominali scolpiti, pettorali impossibili e denti perfetti, è difficile distinguere le vittime dai carnefici.
Ci sono messaggi d’amore sparsi in tutti i nostri templi, che racchiudono storie da ascoltare poggiati su fianchi morbidi come il burro.

Contatti
Edoarso Saolini: @__iosonobambi___
Fotografo Nuvole Rapide Produzioni: @nuvolerapideproduzioni

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1 commento su “Nel nome del corpo – Capitolo 1, di Edoardo Saolini

  1. Grazie Edoardo per questa parentesi quadrata in un mondo dove si aprono solo le tonde.
    Dove il superfluo galleggia come una busta di plastica abbandonata su un mare piatto, apparentemente calmo.
    È importante far emergere realtà e vissuti che spaccano anime e timpani, molte volte abbiamo condiviso paranoie e disagi senza raccontarceli..neanche a noi stessi.
    Il nostro tempio si impara ad amare con il tempo, richiede dedizione e preghiera e tanto..infinito..rispetto.
    Segretamente molti di noi non vogliono bene ad un pezzo di carne che ci appartiene; pancia, fianchi,seno, pisello, utero..
    E così passiamo il tempo a nasconderci dietro lo specchio davanti al quale ogni giorno più volte al giorno ci spogliamo, ci fissiamo con disappunto e amarezza.
    Il nostro corpo però è un tesoro prezioso, unico. Un tesoro ed una fortuna grandissima.

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