“Imparai che potevo raccontare di mestruazioni e rotture amorose con la stessa intensità e fu fantastico”. Nicoz Balboa

Se avete in mente di regalarvi un viaggio nelle coste meridionali francesi, vi segnaliamo una cittadina splendida che si affaccia, a sud-ovest, sull’oceano Atlantico. La cittadina in questione si chiama La Rachelle. I motivi per visitarla? Ce ne sarebbero tanti a partire dal porto vecchio per poi proseguire tra i vicoli del centro, il mercato, i parchi, i musei, le isole, e poi c’è Nicoz Balboa. Si, questo è il motivo principale. Mica pensavate che avremmo rubato il posto a Syusy Blady e Roversi de Turisti per Caso? Nicoz Balboa nasce a Roma ma vive in Francia dal 2001. Prima ha vissuto tre anni a Parigi per poi trasferirsi a La Rochelle. Nicoz è tante cose, oltre a essere mamma a tempo pieno, è blogger, fumettista, illustratrice, tatuatrice. Una vita intensa, un artista ricca di interessi e talentuosa in qualsiasi cosa decida di cimentarsi.
Nel ’96 inizia a autoprodursi le sue fanzine Catholic Girls e successivamente CaccaPiscia. Nel ’99 realizza il suo primo tatuaggio, ma ci vorrà ancora un po’ di tempo prima che intraprenda questa strada in maniera definitiva. Nel 2005 pubblica il suo primo fumetto monografico “Nicozrama” con il Centro Fumetto Andrea Pazienza e nel 2008 in Francia “Les Larmes de Crocodile”. Dal 2011 si dedica a un diario grafico autobiografico e giornaliero. Nel 2017 questo diario diventa un volume dal titolo “Born to Lose” pubblicato da Coconino Press . Partecipa a diverse antologie e riviste italiane, europee e statunitensi. Lavora come illustratrice e pittrice, partecipando a mostre collettive e con personali a Parigi, Berlino e New York.
Domanda.Merci Nicoz per la tua disponibilità, siamo ben felici di intervistarti e di scoprire qualcosina in più su di te e sulla tua arte. Iniziamo proprio da te. Sei nata a Roma ma vivi e lavori in Francia dal 2001. Cosa ti ha spinto a trasferirti e c’è qualcosa che ti manca di Roma?
Risposta.Sono partita a Parigi per studiare all’ESAG (Ecole Supérieur d’Art Graphiques) e poi sono rimasta. Di Roma mi manca più o meno tutto.
D.La tua arte. Quando hai iniziato a disegnare e quando invece hai capito di avere un talento prezioso?
R.Ho iniziato a disegnare quando ero piccola, come tutti i bambini, e non ho mai smesso. Talento dici? boh!
D.Illustratrice, fumettista e tatuatrice. Tre arti diverse, tre tipologie di espressione che in comune hanno il disegno. Il processo creativo che ti permette di realizzare i tuoi lavori è simile per tutte e tre queste arti o il tuo approccio è sempre diverso?
R.Domanda complicata. sicuramente un disegno per un tattoo non arriva dallo stesso posto da cui arriva una pagina di MOMeskine. Per un tatuaggio non sono sola, devo sempre pensare che di fronte a me c’è la persona che porterà quel disegno per tutta la via e, anche se ho clienti che mi lasciano molto libera (almeno per la maggior parte delle volte), non posso fare proprio tutto quello che mi viene in mente. È un po’ diverso invece quando disegno per me e per i miei diari (fumetti). A volte disegno cose molto oscure perché il disegno è anche un po’ terapia (diciamocelo una volta per tutte, a chi va di stare a disegnare quando è felice e innamorato e fuori c’è il sole? meglio scopare o andarsi a fare il bagno al mare!).
D.Siamo curiosi di sapere come nasce il tuo stile, i tuoi colori, il tuo immaginario. Oltre al tuo talento innato, dove hai trovato l’ispirazione che ti ha permesso di avere il tuo stile unico? Ci sono artisti che hanno influenzato in qualche modo il tuo modo di disegnare?
R.Ce ne sono tanti, quando ero al liceo scoprii Julie Doucet e per la prima volta vidi che si potevano fare fumetti diversi dai fumetti di supereroi (che comunque mi piacevano molto quando avevo 15 anni). Imparai che potevo raccontare di mestruazioni e rotture amorose con la stessa intensità e fu fantastico. Poi a 18 anni scoprii Frida Kahlo e -da donna del cancro come lei- mi piacque sapere che soffrire non solo era lecito ma anche fonte di ispirazione artistica. Adesso cerco di godermi artisti e illustratori che scopro senza farne delle guide, per non esserne influenzata.
D.Nel 1996 autoproduci la fanzine Catholic Girl e poi CaccaPiscia. Titoli interessanti che hanno colpito la nostra curiosità perversa. Puoi spiegarci di cosa si trattava?
R.Catholic Girls era una fanzine fotocopiata che facevo con le mie amiche, era una sorta di fanzine contenitore in cui c’erano fumetti e articoli. Invece Caccapisca era la mia fanzine personale in cui pubblicavo tutti i miei fumetti.
D.Il 2005 ha pubblichi il tuo primo fumetto monografico, “Nicozrama”, con il Centro Fumetto Andrea Pazienza e nel 2008 in Francia “Les Larmes de Crocodile”. Cosa raccontano?
R.Sono sempre storie autobiografiche , alcune più interessanti di altre. tutte abbastanza pazzerelle.
D.Dal 2011 inizia a dedicarti al tuo diario grafico giornaliero “MOMeskine” consacrata con l’uscita di “Born to Lose” per Coconino Press nel 2017. Come nasce l’idea di questo diario grafico e autobiografico?
R.Ho iniziato a disegnare su un’agenda giornaliera Moleskine nel 2011. All’epoca la mia idea era quella di farmi un autoritratto al giorno e metterlo su un blog, avevo anche il titolo “autoritratti giornalieri: o come imparare ad amare me stessa per trovare un nuovo amore”. Poi però il mio terrore per le pagine troppo vuote e pulite prese il sopravvento e iniziai -da subito- a riempirle di annotazioni e riflessioni sulla mia giornata, all’epoca ero mamma da poco e cominciai a chiamare questo diario di “mamma su moleksine” con una sorta di crasi: “MOMeskine”.
D.Ritorniamo a te. Sei una tatuatrice affermata e molto richiesta, per chi conosce i tuoi lavori e facile capire il perchè. Cosa ti appassiona di questo mondo?
R.Questo mondo è sempre stato il posto in cui mi sono sentita a casa, accettata e coinvolta esattamente per com’ero. Ho iniziato nel 1999 a lavorare in uno studio romano a San Giovanni. all’epoca avevo appena finito il liceo artistico e avevi iniziato l’università (lettere, anno buttato. l’anno dopo mi iscrissi allo IED per fortuna). Disegnavo da sempre ma nello studio ero una piercer, in cambio di poter stare in studio e bucare le persone, facevo quello che oggi si chiama “shop manager”, cioè aprivo, pulivo lo studio, parlavo con i clienti e prendevo gli appuntamenti. Poi quando mi sono trasferita a Parigi nel 2001 ho lavorato in uno studio molto fico come piercer ma anche come Shop Manager a tutti gli effetti, avevo uno stipendio e dovevo anche saldare gli aghi per i tatuatore, era molto emozionante ma anche stressante, lavoravo come una pazza dalle 10 di mattina alle 10 di sera!
D.Sappiamo che sei mamma, se tuo figlio/a tornasse a casa con un bel tatuaggio, ti dispiacerebbe non essere stata tu la prima a tuatuarlo/a?
R.Ahahha! Non voglio rispondere.
D.I tuoi disegni sono diventati t-shirt grazie al brand Wooden Finger. Quando e come nasce questo progetto?
R.Wooden Finger è il progetto che mi da di più (dal punto di vista artistico) in questo momento perché sono libera di disegnare come sento ma non sono sola nella scelta delle tematiche e né nella gestione dei social o delle questioni più pratiche. In Wooden Finger siamo in tre e le nostre idee ci arricchiscono, le nostre tre personalità diverse ci spingono a lasciare la nostra zona di conforto e a crescere. Wooden Finger ha meno di un anno e abbiamo già avuto tante soddisfazioni. Ovviamente non è sempre facile ma quando si è unite dalla stima e dall’affetto ogni prova (professionale o personale) è un’occasione di crescita e di miglioramento. Io mi occupo delle illustrazioni, come hai già detto, e poi ci sono Lorena e Ariel. Lorena si occupa della produzione e Ariel della comunicazione. La parte creativa si fa in tre e poi ci sono i mercatini che vengono svolti principalmente da Lorena e Ariel perché io vivo in Francia. Siamo ancora all’inizio e siamo piene di speranza per il nostro futuro.
D.Nicoz, grazie ancora per averci dedicato il tuo tempo. Speriamo di incontraci un giorno, magari prenotiamo un appuntamento per un tatuaggio, sarebbe un vero piacere avere un tuo disegno sulla pelle. Ci salutiamo con un ultima domanda riguardante il tuo futuro. Cosa ti auguri per te stessa e quale sogno vorresti che si realizzasse in ambito lavorativo?
R.Questa è difficilissima, ti risponderò quando ci incontreremo di persona.
Contatti
Sito: nicozbalboastudio.com
Sito: woodenfingershop.com
Instagram: @nicoz_balboa
Instagram: @woodenfinger
Facebook: @NicozBalboa
Facebook:Wooden Finger Shop

Brand e shop online di t-shirt non convenzionali.