L’idea di questo progetto nasce dall’esperienza personale e professionale dell’artista Marco Cirulli, in arte C.I.M.A.A, che nel contesto italiano ha visto molte volte censurate le proprie opere perché giudicate troppo esplicite o eccessivamente volgari. L’intento però di trattare la tematica dell’anatomia umana, del body positive, del sex positive e della sessualità in modo naturale, ironico e senza considerarla un tabù ha iniziato ad ispirare in lui la necessità di fare network con altri artisti e curatori con l’intento di rivendicare la libertà di espressione e criticando la censura nel mondo dell’arte. Durante il weekend del 28 e 29 Maggio è stata promossa in maniera totalmente auto organizzata una convention su alcune pareti di Parco Dora di Torino che ha coinvolto 16 artisti torinesi, con l’obiettivo di produrre opere sul tema del corpo, della sessualità e della percezione del nudo. La volontà è di innescare un dialogo sulla normalizzazione della sessualità e dell’anatomia umana, ampiamente sdoganata in certi ambienti ma non in altri come ad esempio l’arte pubblica. Un corpo nudo non dovrebbe suscitare scalpore, o disagio, o imbarazzo, ma piuttosto portare il pubblico a considerare che i corpi sono allo stesso tempo tutti uguali e diversi, portando avanti un discorso inclusivo e non limitandosi a censurare la cosa per paura di incomprensioni. Questo progetto si inserisce all’interno di una concezione più ampia legata alla volontà di comunicare messaggi “body positive” che possano anche essere uno stimolo per iniziare a parlare di più di educazione sessuale ai giovani, con i giovani, per i giovani.
Il progetto di Marco Cirulli è stato aspramente criticato da esponenti della politica locale i quali hanno apostrofato i disegni come “volgari, osceni”. Polemiche prevedibile visto il mondo in cui viviamo e visto come sono affrontate alcune tematiche. Abbiamo chiesto a Marco Cirulli cosa ne pensasse del polverone scatenato dal suo progetto. Di seguito la nostra breve intervista all’artista e alcuni dei lavori realizzate a Parco Dora.
Come hai vissuto le polemiche riguardo il tuo progetto Nudi a nudo. Ti aspettavi tutto ciò?Beh diciamo che tra gli obiettivi c’era sicuramente quello di farsi notare e iniziare così un dibattito sui tabù legati ai corpi e al sesso; ho sperato si aprisse uno spiraglio per attivare un dibattito costruttivo e un reciproco scambio di idee da punti di vista differenti, così da parlarne e poter crescere insieme.
Cosa credi possa aver dato più fastidio?
Penso che tra tutti i murales realizzati quello della ragazza prona con la corda sia stata la scintilla di questo fuoco, tra le opere presenti quella considerabile più “al limite” forse.
Purtroppo siamo ancora circondati da tabù, ignoranza e bigottismo, e siamo nella condizione in cui una donna rappresentata con una banale corda rimanda inevitabilmente a rapimenti e abusi, cosa lontanissima dal vero concept di questo pezzo.
Se si potesse tornare indietro, rifaresti le stesse scelte riguardo il progetto?
Si certo, è stato un buon punto di partenza. Si è creato un buon clima tra chi ha dipinto e le persone che hanno osservato la realizzazione dei vari muri. E per questo vorrei ancora ringraziare tutte le persone che vi hanno preso parte.
Perché il nudo, il sesso fa paura?
Io penso che si è spaventati da ciò che non si conosce , perché subentra l’immaginazione che senza basi concrete e reali generalmente distorce in maniera negativa la realtà; cause paure e insicurezze. Proprio per questo se ne dovrebbe parlare di più , con naturalezza e normalità, per far sparire dubbi e paure con risposte concrete.
Si parla tanto di educazione sentimentale e sessuale nelle scuole. Chiaramente però una parte di società ha paura di parlare ai bambini e alle bambine di questi temi. Si preferisce nascondere la naturale realtà. Qual è il tuo punto di vista?
Riprendo anche un po’ la risposta precedente , secondo me dovremmo spiegare dal principio le cose come stanno, così da permettere ai bambini di crescere con meno tabù e renderli adulti coscienziosi e responsabili, rispettosi e a proprio agio con il proprio corpo, con se stessi e con gli altri .
Marco, per noi è stato un piacere “darti voce”. C’è qualcosa che vorresti dire riguardo questa vicenda a chi ci legge?
Innanzitutto vorrei ancora ringraziarvi per questa possibilità e poter spiegare il senso di questo evento. Comunque concluderei dicendo che questo evento potrebbe essere un esempio anche per altre persone che supportano la tematica e che sono a favore di quello che vogliamo trasmettere. Magari potrebbero fornire un altro spazio per eseguire un nuovo evento simile con esperti qualificati che possano anche parlare di sessualità, sex positive, body positive e nudo artistico.
Contatti
Instagram: @cirulli_marco_art_attackt
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