Paolo Joe nasce a Roma trentasette anni fa, è un fotografo romano conosciuto in una delle nostre tante esperienze lavorative nella capitale. Il primo approccio con la fotografia l’ha avuto da bambino giocando con la reflex analogica di suo padre. Come altri ha vissuto il passaggio dall’analogico al digitale durante gli anni dell’adolescenza, perciò alternava l’uso di una compatta a pellicola a quello di polaroid, vecchie “usa e getta” e le nuove digitali. Questo periodo per Paolo è stato significativo dal punto di vista della sperimentazione, dedicata soprattutto alla scoperta del digitale. Una volta diventato adulto ha avuto il primo approccio con la grafica animata e il montaggio video, professione che tutt’ora svolge e gli permette si soddisfare la sua passione per questo mondo. Usa spesso attrezzatura fotografica per fare video e questo gli ha permesso di approfondire e mettere in pratica le tecniche e le basi della fotografia. Qualche anno fa, grazie al ritrovamento di una Polaroid gialla di quando era bambino e al progetto dell’Impossible Project ha ripreso la produzione delle pellicole istantanee. Si è riacceso in lui l’interesse verso la fotografia analogica e ha iniziato a ritrarre soggetti femminili. Preferisce ritrarre ragazze e donne comuni, ma ha fotografato anche modelle professioniste. Non vogliamo svelare altro su Paolo Joe perché sarà lui stesso a farlo tramite le risposte alle nostre domande. Ringraziamo Paolo per aver partecipato con entusiasmo al nostro “T-Squirt incontra” regalandoci degli splendidi scatti che vedrete all’interno della nostra intervista.Paolo Joe
D. Cosa cerchi in una modella? Cosa ti deve trasmettere? R. Beh per me ogni donna è una potenziale modella. Mi interessa la donna che vuole mettersi in gioco davanti all’obiettivo anche per la prima volta. E se poi sfodera un animo un po’ trash è anche meglio! In ogni caso mi capita e mi piace fotografare donne di ogni tipo. Cerco di creare il set insieme alla donna/modella per costruire insieme qualcosa da cogliere e trasmettere con lo scatto. La caratteristica dei set in ambienti di vita quotidiana ha proprio questo intento.
D. Ci sono fotografi a cui ti ispiri? R. In genere non mi ispiro, ma improvviso! Comunque, probabilmente, Terry Richardson è uno di quelli che mi ha più deviato mentalmente.
D. Spesso chiediamo agli artisti che intervistiamo il loro punto di vista sui social. Lo chiediamo anche a te e inoltre ti chiediamo 3 profili Instagram di fotografici o sulla fotografia da seguire assolutamente. R.I social sono fantastici perché permettono di scoprire lavori e idee di fotografi che magari vivono dall’altra parte del mondo. Proprio grazie a questi mezzi ho avuto richieste di collaborazione a livello europeo quindi se ben usati direi che funzionano! Trovo ridicola l’eccessiva rincorsa al like e al numero di follower. Inoltre, non capisco questo bisogno di censura nei confronti del corpo umano, alla fine siamo nati tutti nudi no?!? Per quanto riguarda i profili da seguire: come pagine assolutamente Queef Magazine e dirtypolaroidgallery!!! Come fotografi Riccardo Melosu al momento per me è imperdibile.
D. Paolo grazie ancora per il tempo che ci hai dedicato, ci salutiamo con un’ultima domanda. Cosa ti auguri per il tuo futuro da fotografo e cosa per te stesso? R.Bella domanda!!! Per ora sono felice di essere pubblicato sul “Photodarium Private 2020” e di avere iniziato una collaborazione con Camilla di Miss Sorry Studio, per il suo progetto “I am naked on the internet” che vi consiglio di seguire e supportare!!! Per il futuro spero di riuscire a viaggiare molto per poter incontrare sempre nuovi soggetti da fotografare e sviluppare un mio progetto fotografico.