VenUS Festival, diversità e inclusione, 28 e 29 ottobre a Roma

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Il Festival VenUS intende promuovere e valorizzare il tema della diversità ed inclusione in tutte le sue possibili declinazioni e si svolgerà il 28 e 29 ottobre presso lo spazio policulturale TAG a Roma
Nell’ambito del Festival VenUS saranno offerte un ventaglio diversificato di attività all’insegna della creatività e della consapevolezza condivisa, spaziando tra arte, musica e talk.
L’Associazione VenUS si occupa di favorire l’empowerment femminile attraverso la street art, attivando percorsi di educazione alla parità di genere e di partecipazione civica nel territorio. Abbiamo già lavorato con Università, Scuole, Istituzioni e privati realizzando workshop, conferenze e produzioni di murales sul territorio Romano e Laziale. VenUS  ritiene che l’espressione artistica e la promozione culturale rappresentano fattori fondamentali per innescare un profondo mutamento nella nostra società, anche affrontando in maniera intersezionale questioni legate al genere, all’inclusione sociale, alle disabilità e al razzismo. L’iniziativa ha ottenuto il patrocinio del Comune di Roma a sostegno dell’importanza e rilevanza dell’evento. Stimiamo di raggiungere e interagire attivamente con più di 1000 persone nel corso dell’intera durata dell’evento, oltre alle migliaia di utenti che verranno raggiunti online grazie alla condivisione sui social delle ospiti.

VenUs Festival, 28 e 29 ottobre 2023 a Roma , presse TAG zona Magliana
VenUs  è un’associazione giovanile fondata da quattro giovani donne nel dicembre 2021 grazie alla vincita del Bando Regionale Vitamina G. L’obiettivo di VenUs è favorire l’empowerment femminile nel mondo dell’arte urbana, creando una comunità che faciliti la comunicazione tra nuovi giovani talenti femminili e il mondo del lavoro nell’ambito artistico. A gennaio VenUS realizza il primo murales del 2023 con l’artista Rame13. si intitola “Consapevolezza” ed è dedicato all’uguaglianza di genere. Ne hanno parlato: TGR, Messaggero, Romatoday, Cara Garbatella.
Abbiamo avuto il piacere di incontrare Livia Fabiani, una delle fondatrici di VenUS, che ci ha concesso l’intervista che segue dove racconta la nascita dell’associazione e come nasce il Festival. Ringraziamo Livia per il tempo che ci ha dedicato in questi giorni frenetici e invitiamo le nostre lettrici e i nostri lettori a visitare il festival, ci saremo anche noi. Un modo per crescere insieme in evento che sprigiona vibrazioni positive e propositive. Non ve ne pentirete.

VenUs Festival, 28 e 29 ottobre 2023 a Roma , presse TAG zona Magliana

Ciao Livia e grazie di cuore per la possibilità che ci hai dato sia nel realizzare questa intervista e sia per presenziare al vostro evento VenUS Festival. Parliamo prima dell’associazione. Siete in quattro a portare avanti il progetto, come nasce l’idea? Chi solo le altre tre donne che insieme a te hanno fondato VenUS?
Tutto è iniziato nel 2019 quando ho ottenuto una borsa di studio per andare a vivere in Brasile. Lavoravo in una galleria di street art e parallelamente portavo avanti il progetto di interviste alle street artist brasiliane, che ho pubblicato poi sulla rivista online vitaminevaganti.com, il giornale ufficiale dell’Associazione Toponomastica Femminile, vincitrice del primo premio Europeo per l’Uguaglianza di genere. Durante questa esperienza, ho avuto l’opportunità di conoscere numerose artiste che diffondevano potenti messaggi di femminismo attraverso la loro arte. Questo mi ha ispirata profondamente, spingendomi a voler portare lo stesso movimento a Roma.
Durante la pandemia ho visto un’opportunità nel bando “Vitamina G” e quindi ho chiesto a due mie care amiche, Flavia Pergola che attualmente lavora come ufficio stampa di Medici Senza Frontiere e Arianna Arienzo CEO della Start-Up Voicemed, di unirsi a me nell’ideazione e nello sviluppo di questo progetto. Ma tra di noi avevamo bisogno di una figura artistica e quindi è entrata nella squadra l’illustratrice Giulia Capponi. Insieme, abbiamo raggiunto un risultato straordinario: su oltre 1000 progetti partecipanti al bando, il nostro si è guadagnato il posto tra i primi 50 vincitori selezionati.
Attualmente collaboriamo con diverse persone a seconda delle specifiche iniziative che sviluppiamo, tra cui attuiamo progetti formativi con ragazzi e ragazze dell’Università, che spesso rimangono come volontarie. Inoltre, abbiamo avuto il piacere di accogliere Natalie, una risorsa preziosa che è entrata a far parte del team dopo aver partecipato ad un tour organizzato da VenUS e che entusiasta offre il suo contributo come volontaria.

 

Il nome deriva da Veneres e “US” (noi). Perché questo nome?
L’idea di chiamare l’Associazione “VenUS” è stata suggerita da Giulia Capponi, che ha proposto di unire il concetto di comunità e rete, che alla base della nostra vision, con la parola “Venere”, che per secoli nella storia dell’Arte ha rappresentato il simbolo della femminilità. Volevamo un nome che fosse facilmente memorizzabile e, allo stesso tempo, un po’ pop. Affrontando argomenti complessi, abbiamo optato per un tocco di leggerezza, senza compromettere la profondità dei contenuti.

VenUs Festival, 28 e 29 ottobre 2023 a Roma , presse TAG zona Magliana

L’associazione si occupa di favorire l’empowerment femminile. Empowerment che spesso viene tradotto in emancipazione mentre in realtà letteralmente significa “investire di potere”. Tra le due traduzioni c’è un nesso così come una differenza. Qual è, nello specifico, la vostra posizione a riguardo? 
A questo proposito mi viene mente il portoghese. In Brasile, ad esempio, si utilizza l’espressione “empoderamento feminino” per enfatizzare l’idea di autodeterminazione. In italiano non c’è un’unica traduzione letterale e quindi ci è sembrato che il termine inglese, più conosciuto ed utilizzato, fosse il più adatto.
Riteniamo che il linguaggio sia un potente strumento di cambiamento culturale oltre che l’espressione del contesto culturale stesso.
Emancipazione significa sottrarsi ad una soggezione, ad una dominazione.
Nonostante la strada per la parità sia ancora lunga, credo che l’emancipazione sia stata raggiunta grazie ai primi movimenti femministi, che hanno rifiutato la loro evidente condizione di subalternità. È emblematico il fatto che in passato esistessero leggi che, per esempio, giustificavano l’omicidio delle donne in caso di adulterio, legittimando di fatto il femminicidio. Con il termine empowerment quindi intendiamo l’azione di prendere potere inteso come forza. Non ha a che vedere con la superiorità né con la violenza, naturalmente. Se prendiamo la definizione del sociologo Max Weber leggiamo che “il potere è la possibilità che un individuo, agendo nell’ambito di una relazione sociale, faccia valere la propria volontà anche di fronte a un’opposizione”; ed il movimento femminista contemporaneo, nonostante i progressi sociali raggiunti, si trova ancora di fronte una società patriarcale e maschilista che non solo ci ostacola ma ci uccide ancora.

 

Uno dei mezzi che utilizzate per diffondere i vostri messaggi è la street art. Che importanza ha rendere tangibile e visibile le vostre idee tramite questa arte?
L’arte urbana è un tipo di arte accessibile a tutti e tutte, che tu sia una persona anziana, giovane, ricca o povera. Non hai bisogno di entrare in un museo, per vedere la street art, è il museo che viene da te. Un tipo di arte che, per il solo fatto di essere in strada, non può essere ignorata. Tu, passante, non puoi sottrarti dal vederla. Questa sua forza, questa sua capacità di essere visibile volente o nolente ti dà, a te artista o curatrice, una responsabilità. E’ per questo che VenUS veicola importanti messaggi legati alla parità di genere attraverso i muri.

 

Sappiamo che l’associazione si occupa anche di altri temi, ci descriveresti quali?
Riteniamo che la pratica femminista non possa essere a sé stante, ma debba intersecarsi necessariamente con altri movimenti come quello ecologista, di classe sociale, e tutti quelli che hanno come obiettivo rendere il mondo un posto migliore. Perciò, nei nostri talk affrontiamo una vasta gamma di tematiche, avvalendoci del contributo di persone qualificate che in prima persona abbiano vissuto certe discriminazioni, o che vivano e riconoscano i propri privilegi. Inoltre, ho esperienza personale come curatrice di street art e so quanto questo campo sia permeato da una forte maschilismo. Per questo motivo, ci dedichiamo a creare nuove opportunità lavorative per giovani artiste, facilitando la comunicazione tra talenti emergenti e il mondo dell’arte urbana. Vogliamo superare il divario di genere anche in questa disciplina, organizzando workshop con l’obiettivo di valorizzare e formare una nuova generazione di artiste consapevoli e competenti.

VenUs Festival, 28 e 29 ottobre 2023 a Roma , presse TAG zona Magliana

Come nasce l’idea del Festival?
L’idea del VenUS Festival è nata dalla volontà di riunire tutte le attività che VenUS svolgeva fino a quel momento, come i talk, workshop, market e le mostre e aggiungere una nuova dimensione: la musica. Volevamo creare un’iniziativa che non fosse solo un evento a sé stante, ma che si connettesse anche con altre realtà territoriali e organizzazioni che condividono la mission di valorizzare la figura femminile nelle arti musicali e promuovere l’uguaglianza di genere.
Abbiamo voluto coinvolgere brand che abbracciano una prospettiva di genere nei loro prodotti e promuovono un messaggio inclusivo. Inoltre, abbiamo cercato di collaborare con altre Associazioni che si occupano di questioni importanti come la neurodivergenza, i diritti delle persone transgender ed omosessuali e ovviamente la lotta contro la violenza di genere.
Perché il VenUS Festival non sia solo la festa dell’Associazione VenUS, ma che offra l’opportunità di condividere idee, promuovere la consapevolezza e creare una rete di sostegno tra le diverse realtà.

VenUs Festival, 28 e 29 ottobre 2023 a Roma , presse TAG zona Magliana

Ricordiamo a chi legge che il Festival VenUS si svolgerà a Roma, presso lo spazio policulturale TAG Culture in zona Magliana nei giorni 28 e 29 ottobre. Come saranno articolati i due giorni?
Il festival apre le porte alle ore 16 e si inizia subito con le attività: ci saranno i laboratori di street art dai 6 anni e dai 16 anni anni in su, la retrospettiva sul mondo LGBTQ+ a cura del Circolo Mario Mieli e TMW Factory già esposta al Macro Testaccio; il market trans-f3mminista dove diversi stand selezionati venderanno le loro creazioni: abbigliamento explicit, prodotti ecofem, accessori, e molto altro. In questo contesto ci sarà musica all’aperto: live e dj set sotto il sole fino al tramonto per poi iniziare con i talk in stile TED: 15 minuti a speaker per esprimere le proprie idee di valore.
Il tutto rigorosamente gratuito.

 

Ci sveli qualche ospite che parteciperà alla serata? Quali sono i criteri con cui le avete scelte?
Abbiamo pensato che le ospiti dovessero condividere i principi a cui si ispira la nostra Associazione, quindi sono personalità che, a prescindere dal mezzo d’espressione, si impegnano per la tutela dei diritti civili o per contrastare gli stereotipi dovuti al genere, al colore della pella, all’orientamento sessuale e così via. Abbiamo coinvolto Lunatika e Freeda Mood, due organizzazioni che si occupano di promuovere l’universo artistico femminile, oltre che chiamato dj già conosciute nel mondo trans femminista, come La Reina del Fomento.
Un criterio di selezione per i talk è stato anche quello di voler diversificare e intrattenere: ci sarà Frad (leggi la nostra intervista) con la stand up comedy, l’attore e Drag Queen Francesco Maggi in arte Morgana, l’economista Azzurra Rinaldi e tantissime altre ospiti.

 

Avete avuto il Patrocinio del Comune di Roma. Che importanza ha avere il sostegno delle istituzioni in queste manifestazioni?
Pensiamo che avere il supporto delle istituzioni sia di grande importanza per manifestazioni simili a queste. Significa che sono dalla nostra parte e che ci sostengono nell’attuare quel motore di cambiamento nella società che ricerchiamo, in completa sinergia.

 

Quali sono i motivi per cui, chi ci legge, dovrebbe presenziare al Festival? In che modo può arricchirci il VenUS Festival?
Il VenUS Festival è un evento pensato per creare un momento di condivisione e uno spazio sicuro dove divertirsi, ascoltare ed ascoltarsi. E’ un’occasione per creare rete con le diverse realtà presenti, per “sporcarsi le mani” con le bombolette spray, per bere un cocktail in compagnia di persone amiche, e perché no, per rifarsi il guardaroba, ascoltando della buona musica!

T-Shirt Ditalino by T-Squirt
Ci saremo anche noi con il nostro stand T-Squirt – Foto Leandra Russo

Livia, ti ringraziamo ancora per il tempo che ci hai concesso. Un’ultima domanda prima di salutarci. Cosa ti auguri per l’associazione, per l’evento e che futuro speri e vedi per le donne?
Grazie a voi per l’opportunità e per la diffusione delle nostre iniziative. Per l’Associazione, spero che possa continuare a perseguire gli obiettivi prefissati, ampliando la sua influenza e portando avanti l’importante lavoro di promuovere l’uguaglianza di genere, non dovendo più un giorno organizzare iniziative per l’empowerment femminile, perché non ce ne sarà più bisogno. Per l’evento, spero che una volta finito il VenUS Festival, le persone tornino in casa arricchite e con la voglia di mettersi in gioco e tirare fuori il loro valore, ispirate da tutte le personalità che animano il Festival.
Per le donne invece spero in un futuro (che ovviamente noi non vedremo!) dove ognuna possa sentirsi sicura di camminare per strada senza paura, sicura nel suo corpo, sicura in casa, sicura nel dire di no senza conseguenze, sicura di ottenere una giusta retribuzione e riconoscimento per il suo lavoro, sicura che il mondo sia fatto anche per lei.

Contatti
Sito per tesserarsi e saltare la fila il giorno dell’evento: CLICCA QUI
Instagram: venus_urbanart
Instagram: tag_culture_roma

 

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