“Piuttosto che a uno stile, mi sento vicino a emozioni e idee. Le prospettive e lo stile con cui scatto cambiano in base a questi. Non c’è uno stile di base, ma amo essere drammatico e realistico. Non c’è spazio per i sogni nelle mie visioni”. Zion Lacroix
Nato come Doga Vurgun a Istanbul, all’età di 12 anni, crea il suo alter ego, Zion Lacroix. Con la creazione di Zion, Doga riesce ad esprimersi attraverso la fotografia, le illustrazioni e la narrazione. Questa “doppia personalità” crea un dualismo, Zion che si muove e s’interessa di un mondo malato e contorto. Al contrario Doga esprime interesse per cose più “sicure” come la psicologia, la religione, le lingue, i miti e i simboli. Insieme le due personalità coesistono, mentre cerco di trovare un equilibrio tra i pensieri contrari. Ma una non potrebbe semplicemente esistere da sola. Doga è la guida di Zion, che naviga tra persone e tra i luoghi che osserva e che poi manifesta nei suoi lavori.
Ora conosciamo Doga, e il suo alterego Zion, attraverso le sue, le loro parole e le splendide foto, queste si, di Zion Lacroix.Zion Lacroix
Domanda.Doga ti ringraziamo subito per averci concesso l’intervista e iniziamo subito con la prima domanda.A 12 anni hai creato il tuo alter ego, Zion Lacroix, com’è nato questo nome e perché? Risposta.Il mio vero nome, Doga, significa “natura” in turco. Forse è per questo che sono molto interessato agli eventi naturali, alla letteratura e alle religioni; in particolare amo i ritratti, le autobiografie e le analisi psicologiche. Inoltre, scrivo storie di fantasia e micro-prosa da quando ho 12 anni. Zion è semplicemente venuta fuori: ho capito che avevo diverse modalità di pensiero in base alle situazioni in cui mi trovavo. I miei comportamenti sono mutevoli, a seconda dell’umore e di quello che mi succede intorno, in particolare dipendono da sentimenti intensi come paura, stress, amore, speranza e così via. Per questo ho deciso di personalizzare queste transizioni della mia personalità e dare dei nomi a ciascuna di loro. Zion è la prima che ho creato come “mentore” dei miei alter ego. In realtà il suo vero nome era Zion Fluke, ispirato al 99% dal film Matrix (Zion è il nome di uno dei brani della colonna sonora, suonato dall’artista Fluke, ndr), ma poi ho cambiato il suo cognome in Lacroix.
D.Come scegli le modelle e i modelli che immortali con i tuoi scatti? R.Scrivo sempre delle brevi storie, poi riesco a visualizzarle con le mie abilità fotografiche. Dopo aver scritto mi viene un’idea su come dovrebbe apparire il mio modello. Quindi comincio a cercarlo in base a questa impressione.
D.Abbiamo scoperto che hai realizzato anche dei video. Quest’ultima arte però sembra secondaria nella tua vita. E’ così? R.Ero concentrato sui video quando studiavo all’università. Mi piace molto lavorare sulle immagini in movimento, continuo a farlo, ma non pubblico quello che produco.
D.Doga, prima ti salutarci una domanda di rito sul tuo futuro. Hai progetti in cantiere e sogni che vorresti realizzare? A.Sono sempre concentrato su nuovi progetti. Pensare e osservare sono elementi chiave della creatività. Non penso al mio futuro a lungo termine, perché non si sa mai cosa succederà domani. Ma posso dirvi che il mio obiettivo (non il mio sogno) è far conoscere i miei pensieri alla gente utilizzando le mie competenze fotografiche e di scrittura.